Tem mais Samba
(Chico Buarque de Hollanda)
Tem mais samba no
encontro que na espera
Tem mais samba a maldade que a ferida
Tem mais samba no porto que na vela
Tem mais samba o perdão que a despedida
Tem mais samba nas mãos do que nos olhos
Tem mais samba no chão do que na lua
Tem mais samba no homem que trabalha
Tem mais samba no som que vem da rua
Tem mais samba no peito de quem chora
Tem mais samba no pranto de quem vê
Que o bom samba não tem lugar nem hora
O coração de fora
Samba sem querer
Vem que passa
Teu sofrer
Se todo mundo sambasse
Seria tão fácil viver
C’è Più Samba
(Chico Buarque e Sergio Bardotti)
E' più samba
L'incontro che l'attesa
E' più samba
Il dolore che il rimpianto
E' più samba
La spiaggia che la vela
E' più samba
Il perdono che l'addio
C'è più samba
Nelle mani che negli occhi
C'è più samba
Per terra che sulla luna
C'è più samba
Nell'uomo che lavora
E nel suono che viene da una via
C'è più samba
Nel cuore di chi piange
C'è più samba
Nel pianto di chi sa
Che il samba non ha luogo né ore
Il cuore vuol cantare
Ma non sa perché
Vieni e balla anche tu
Se tutto il mondo sambasse
Sarebbe più felice
C’è più Samba
(Bruno Lauzi sotto il pseudonimo di Playboy)
C'è più samba
Se resto ad aspettare,
Aspettar di guarire la ferita,
La ferita che hai fatto nel mio cuore,
Dentro il cuore che chiede il tuo perdono,
Il perdono che solo le tue mani
Mi daranno cercandomi domani,
C'è più samba nell'uomo ritrovato,
C'è più samba nel canto senza fiato
C'è più samba nel petto di chi piange
Perché stava cercando compagnia
E voleva donare la sua vita
Come sto facendo proprio con la mia.
Sono triste
Sai perché
Se tutto il mondo sambasse
E tu ti curassi di me.
Sono triste
Sai perché
Se tutto il mondo sambasse
E tu ti curassi di me.
In un venerdì
del 1964, era il 7 dicembre a San Paolo, nel Teatro Maria Della Costa andava
in scena la prima rappresentazione
del musical “Balanço de Orfeu” del regista Luiz Vergueiro. Nella prima parte
dello spettacolo si assisteva ad un dialogo immaginario tra la “Bossa Nova” e
la “Jovem Guarda" (Giovane Guardia). La “Bossa Nova” rappresenta l’origine e la “vera” musica
brasiliana ed era interpretata dal giovane cantante Taiguara. La “Jovem Guarda”, vista per qualcuno come una minaccia per la tradizionale musica
brasiliana, era interpretata dalla cantante Claudia Gennari. Ovviamente doveva
vincere la “bossa nova”, la musica “veramente” brasiliana e questo doveva
essere dimostrato nella parte finale dello spettacolo, da un brano che doveva
essere composto da Chico Buarque.
Due giorni prima
del debutto, il mercoledì 5 dicembre, alle 19 di sera, Chico Buarque di
Hollanda giunge in teatro per consegnare al regista Luiz Vergueiro il pezzo che
gli era stato commissionato per la
chiusura dello spettacolo. Fu un vero disastro: il brano, che non era in
realtà così male, non era proprio ciò che si era immaginato Luiz Vergueiro per
il finale. Questo brano non fu mai più ritrovato e fu dimenticato in quello
stesso momento, poiché non ne resta traccia, non fu mai scritto su carta.
Il giorno
seguente, il giovedì, un giorno esatto prima dello spettacolo, alle 10 del
mattino Luiz Vergueiro vide arrivare il suo amico Chico Barque con la chitarra
in mano, gli occhi arrossati da una notte in bianco e insonne, e con un intenso
odore di
cachaça. Chico aveva con sè il testo e la musica di un nuovo pezzo. Il brano in
questione era “Tem mais samba”. Fu subito accolto con straordinario entusiasmo
e immediatamente inserito nello
spettacolo. Questo pezzo diventerà uno
dei primi successi di Chico Buarque e
rappresenta un segno della sua opera: quello di una canzone
commissionata, scritta contro il tempo, ma di alta qualità ed espressione del
piacere nella sua composizione.
Nel 1966, Chico
Buarque inserisce nel suo primo album, il brano “Tem mais samba”: era la
seconda del lato A e arrivava dopo il grande successo “A Banda” che aveva vinto
il “Festival della Musica brasiliana” del 1966 insieme a “Disparada” di Geraldo
Vandré. Questo brano, “A Banda”, è lo stesso brano, “La Banda”, eseguito da Mina
nella terza puntata dello spettacolo da lei condotto “Sabato sera”. Era il 15
aprile del 1967, il brano divenne un 45 giri e poi una hit-parade che riportò
Mina ai vertici delle classifica. Nel 1970 Mina canterà ancora “La Banda”
inserendolo nel suo Album “Mina Canta Brasil”.
Dopo aver
pubblicato tre album in Brasile, Chico Buarque decise di registrare i
successivi, il quarto e il quinto, in Italia e in italiano. Era il periodo
della dittatura militare del suo paese, e Chico si trovava in esilio. L’album
“Chico Buarque de Hollanda”, pubblicato della casa discografica RGE, era del
1968 e fu prodotto da Sergio Bardotti. Quasi tutti i testi dei 12 brani che
facevano parte dell’album, erano tradotti da Sergio Bardotti, mentre le musiche
erano già presenti nei tre precedenti album di Chico Buarque. Uno di essi era
“C’è più Samba”.
Nel 1970 uscì il quinto album di
Chico Buarque, che era il secondo in italiano, era: “Per un Pugno di
Samba”. I testi erano stati scritti da
Sergio Bardotti, gli arrangiamenti erano di Ennio Morricone. Tra le voce del
coro ci sono: Edda Dell’Orso e le sorelle Loredana Bertè e Mia Martini che Chico affettuosamente chiama Lolò
e Mimì.
Nell’estate del 1968, durante il “Summer 68” (la migliore estate di tutti i tempi!), Mina faceva i suoi concerti alla Bussola dove cantava anche “C’è Più Samba” con un testo italiano diverso da quello presente nell’album di Chico Buarque, sempre in italiano. Il nuovo testo era scritto dall’italiano Bruno Lauzi con lo pseudonimo di Playboy ed è la versione più conosciuta in Italia. Successivamente la canzone diventerà famosa poiché sarà pubblicato anche nell’album di Mina, "Mina alla Bussola dal vivo" e poi sarà anche inserito, nel 1970, nell’album “Mina” dell’etichetta RMS, e sarà distribuito anche negli Stati Uniti. Mina, vestita da grandi costumisti del cinema e diretta da Valerio Zurlini, registra nel 1970 la canzone “C’è Più Samba” in un video per i leggendari spot della Barilla.
Testo scritto da Marcelo Solla e Barbarella Happi