martedì 23 novembre 2021

O Leãozinho


 

O Leãozinho

(Caetano Veloso)

 

Gosto muito de te ver, leãozinho

Caminhando sob o sol

Gosto muito de você, leãozinho

Para desentristecer, leãozinho

O meu coração tão só

Basta eu encontrar você no caminho

 

Um filhote de leão, raio da manhã

Arrastando o meu olhar como um ímã

O meu coração é o sol, pai de toda cor

Quando ele lhe doura a pele ao léu

 

Gosto de te ver ao sol, leãozinho

De ter ver entrar no mar

Tua pele, tua luz, tua juba

Gosto de ficar ao sol, leãozinho

De molhar minha juba

De estar perto de você e entrar numa

 

Leoncino

(Mauro Faccioli)

 

Ma che bello incontrarti, leoncino

camminando sotto il sol

è proprio bello incontrarti, leoncino

Per rallegrare insieme a te, leoncino

questo cuore tanto sol

Mi basta d'incontrarti sul mio cammino

 

Un cucciolo di leon, raggio del mattino

cattura il mio sguardo come un magnete

Il mio cuore è come il sole, padre dei colori

che scalda l'aria e disegna nuvolette

 

Mi piace vederti al sole, leoncino

ruggire tra le onde del mar

La tua pelle, la tua luce, la tua chioma

Mi piace star con te al sole, leoncino,

giocare con la tua criniera

camminare insieme a te verso la sera



 

Pochi posti al mondo possono essere fonte di ispirazione come il quartiere di Ipanema, a Rio de Janeiro. Forse non lo sai, ma la Ragazza di Ipanema, per esempio, esiste davvero. Helô Pinheiro aveva 17 anni e quell’inverno del 1962 abitava in Via Montenegro, quando, camminando verso il mare, passò nella Via Prudente de Moraes, dove c’era il bar Veloso. Seduti a uno dei tavoli del Veloso, c’erano il poeta Vinícius de Moraes e il musicista Antonio Carlos Jobim quando quella “musa dal corpo dorato” sfilò davanti a loro. Secondo la leggenda, proprio lì a Veloso, innaffiati da una decina di bicchieri di Whisky, Tom e Vinicius hanno dato vita alla canzone che per i brasiliani vale più del loro inno nazionale.  

Negli anni successivi, il quartiere divenne il luogo preferito dagli intellettuali, artisti, poeti, musicisti e scrittori. Ipanena sta a Rio de Janeiro come il Greenwich Village sta a New York. Tuttavia, mentre Greenwich Village era pieno di club seminterrati bui che echeggiano di malinconici sassofoni e poesie beat recitate sui marciapiedi pieni di neve, Ipanema contagiava, invece, con la gioia degli accordi di Bossa Nova sui marciapiedi dei bar. Questo, ovviamente, accadeva durante la notte, perché durante il giorno, lasciare la spiaggia prima del tramonto era praticamente un atto criminale.

Negli anni ‘70 era comune trovare sulla spiaggia intorno alle dune, una folla di giovani capelloni. Seduta al centro di quegli hippy c’era la cantante Gal Costa. Lì, proprio nella sabbia, Gal cantava successi della musica brasiliana (o meglio, futuri successi). E fu in quel luogo soprannominato A Duna da Gal, che uno dei suoi frequentatori, Caetano Veloso, ha creato uno di questo successi della musica brasiliana. “O Leãozinho” – che ora guadagna anche la versione in italiano, “Leoncino”, adattata da Mauro Faccioli.

Così come la Ragazza di Ipanema, esiste anche il Leãozinho. Dadi Carvalho è nato il 16 Agosto 1952 (cioè, sotto il segno del Leone) e a quel tempo era già considerato uno dei più grandi bassisti del Brasile. Quando “O Leãozinho” è uscito nell’album “Bicho”, di Caetano, nel 1977, Dadi suonava con il gruppo A Cor do Som e aveva già registrato la traccia “Scarlet” con Mick Jagger, il cantante dei Rolling Stones.

Quando vide quel ragazzo che possedeva un aspetto androgino: corpo snello, una chioma che sembrava più la criniera di un leone e che camminava sulla Duna da Gal sotto il sole di Ipanema, Caetano tirò fuori la sua chitarra e, prima del tramonto, creò la musica O Leãozinho.

È vero che Caetano e Dadi si erano già conosciuti anni prima, quando Dadi abitava nell’appartamento del suo antico gruppo, Os Novos Baianos. Però, quando abitava nell’appartamento nel quartiere di Botafogo, Caetano non aveva avuto nessuna ispirazione. Tale ispirazione poteva solamente accadere a Ipanema. Alla fine dei conti, il mare in cui all’io lirico piace vedere entrare il Leãozinho è lo stesso mare verso cui cammina Helô Pinheiro, allo stesso modo in cui il sole indora la sua pelle è lo stesso sole che ha dorato il corpo di Helô nell’inverno del 1962.

Forse anche per questo pochi luoghi al mondo sono così fonte di ispirazione. Sia per il Veloso della Ragazza di Ipanema sia per il Ragazzo di Ipanema del Veloso, quando si cammina in quel quartiere, anche il cuore più solo disrattristarsi. Come avevano già detto Tom e Vinícus, dev’essere proprio per colpa dell’amore.


Testo di João Alexandre

Traduzioni di Josi Solla e Barbarella Happi