giovedì 9 dicembre 2021

Chega de Saudades


 Chega de Saudades

(Tom Jobim e Vinicius de Moraes)

 

Vai minha tristeza

E diz a ela que sem ela não pode ser

Diz-lhe numa prece

Que ela regresse

Por que eu não posso mais sofrer

Chega de saudade

A realidade é que sem ela não há paz

Não há beleza é só tristeza e a melancolia

Que não sai de mim

Não sai de mim, não sai.

 

Mas se ela voltar que coisa linda, que coisa louca

Pois há menos peixinhos a nadar no mar

Do que os beijinhos que eu darei na sua boca

Dentro dos meus braços os abraços

Hão de ser milhões de abraços apertado assim

Colado assim, calado assim

Abraços e beijinhos

E carinhos sem ter fim

Que é pra acabar com esse negócio

De você viver sem mim

 

 

Chega de Saudade

(Giorgio Calabrese)

 

Va da lui, tristezza

E tieni a mente che

Vorrei soltanto da te

Che mi comprendesse e decidesse

Di ritornare qui da me

Stare separati

Ha dimostrato

Che da soli non c'è pace

Né bellezza ma

Tristezza, malinconia

Che non passano

Non terminano mai.

 

Va da lui, tristezza

Sospirando che sei stata

Sempre con me

Che monotonia

La compagnia che ci siam fatte io e te

Stare separati m'è bastato

Ed è tempo di riprendere una vita

Che decisamente non sia

Una lunga fila di inutilità.

 

Che monotonia

La compagnia che ci siam fatte io e te

Stare separati m'è bastato

Ed è tempo di riprendere una vita

Che decisamente non sia

Una lunga fila di inutilità.

 

 

No more Blues

(Jon Hendricks)

 

I'm going back home

I promise no more to roam

Home is where the heart is

The fun and parties

My heart's been right there all along

No more fears

And no more sighs

No more tears

I've said my last good-byes

If trouble beckons me I swear I'm going to refuse

I'm going to settle down

There'll be no more blues.

 

Everyday when I am far away

My thoughts turn homeward, forever homeward

I've travelled round this world in search of happiness

But all the happiness I found was in my hometown

I'm going back home

I'm through with all my wanderings

Now I'll settle down and never roam

Find a man and make a home

When we settle down

There'll be no more blues

Nothing but happiness

When we settle down

There'll be no more blues

 

 

Toquinho e Vinicius de Moraes, nel 1974 registrano un album chiamato semplicemente “Vinicius e Toquinho”. In questo album, uno dei brani era “Carta ao Tom 74” i cui primi versi erano:

 

Rua Nascimento Silva, cento e sete

Você ensinando pra Elizete

As canções de canção do amor demais

 

Nel 1958 Tom Jobim viveva in un appartamento il cui indirizzo era indicato nel primo verso della canzone e insegnava alla cantante Elizete Cardoso le canzoni dell’album “Canção do amor demais”. In questo album il primo pezzo era “Chega de Saudades”, composta da Vinicius de Moraes e Tom Jobim, come tutti gli altri brani dell’album. In questo suonava la chitarra un giovane ragazzo chiamato “João Gilberto”. Era la sua prima registrazione in studio ed era la prima volta che lavoravano insieme i tre più importante artisti della “Bossa Nova”. Questo album è di solito considerato il primo in assoluto della “Bossa Nova” e “Chega de Saudades” è accreditata come la sua musica simbolo.


Vinicius de Moraes e Tom Jobim avevano già collaborato nel 1956 nell’opera “Orfeu da Conceiçao”. La casa discografica “A Festa”, del giornalista Irineu Garcia, era specializzata nelle pubblicazioni di poesie recitate da importanti attori e artisti dal tempo. Irineu Garcia lavorava insieme a Vinicius nell’organo di diplomazia del Ministero dell’Estero brasiliano: “Itamarati”. Irineu già aveva voglia di fare un disco di poesia di Vinicius e così venne l’idea di lavorare su questa poesia musicata da Tom Jobim. Tutto ciò è facilmente comprensibile già guardando la copertina dell’album su cui è scritto: Poesia “Vinicius de Moraes” e musica “Tom Jobim”. Irineu voleva invitare Dolores Duran per cantare questo brano, ma Vinicius insistette per avere la famosa Elisete Cardoso, che in quello stesso anno stava registrando anche la colonna sonora del film “Orfeu Negro” che nell’anno successivo, nel 1959, vinse la Palma d’oro al Festival di Cannes e portando la musica di Tom Jobim e Vinicius in Europa.


João Gilberto registra nel 1959 il suo primo album: “Chega de Saudades”. La prima e più importante musica, che dà il nome all’album, è interpretata con un ritmo molto cadenzato. Questo album vende in un anno centomila copie e per questo, la rivista “Manchete” pubblica una reportage speciale su João Gilberto. Nella copertina appare l’immagine di João e il titolo: “Samba Bossa Nova”. Era la prima volta che si usava il termine “Bossa Nova”.

Insieme alla “Bossa Nova”, il brano “Chega de Saudades” è uno strepitoso successo e negli anni 60 sarà una delle musiche più suonata tra i musicisti jazz. È stata registrata da diversi cantanti brasiliani e alcuni stranieri come Stan Getz, Quincy Jones e Dizzy Gillespie. In inglese la canzone si chiama “No more blues” e il suo testo è stato scritto da John Hendricks. In Italia, Mina la registra nel suo album “Stessa spiaggia, stesso mare” nel 1963 con testo in italiano di Giorgio Calabrese che, purtroppo, non contiene la parte B della canzone, quella con l’armonia più complessa e interessante. Forse perché in Italia abbia “più pesciolino a nuotare nel mare che i bacini che io darò nella tua bocca”.

 

Testo scritto da Marcelo Solla e Barbarella Happi