sabato 29 agosto 2020

Mancada

 

BrèSamba - Mancada

Mancada

(Gilberto Gil)

 

O dinheiro que eu lhe dei
Pro tamborim
Não vá gastar depois jogar a culpa em mim
O dinheiro que eu lhe dei
Não é meu não
É da escola por favor não mete a mão

Você lembra muito bem
No outro carnaval
Você chorou porque não pode desfilar
A fantasia que eu mandei você comprar
Não ficou pronta porque o dinheiro
Que eu lhe dei pra costurar
Você, hum, hum
Eu nem vou dizer
Pra não lhe envergonhar

 

Mancada

 

I soldi che ti ho dato

per il tamburello

non spenderli e poi non dare la colpa a me

I soldi che ti ho dato

non sono miei

sono della scuola, per favore non mettere mano (non prenderli per te)

 

Ti ricordi molto bene

All’altro carnevale

Tu hai pianto perché non ha potuto sfilare

La “fantasia” che ti ho mandato a comprare

Non era pronta perché i soldi

Che io ti avevo dato per cucirla

Tu... um, um

Non lo dirò nemmeno

Per non metterti in imbarazzo

 

“Fantasia” è l’abito indossato dai ballerini durane il carnevale. (ndr)

 

 

Gilberto Gil è Bahiano nato a Salvador nel 1942; suo padre era un medico e la madre una maestra della scuola primaria.

Gil ha sempre detto: “Bahia é stata la regione dei neri dottori”, perché in questa regione, dopo la fine della schiavitù nel secolo XIX, i neri hanno avuto più opportunità di svilupparsi economicamente. Per questo, ha conseguito un ottimo percorso di istruzione, studiando giurisprudenza presso l’Università Federale di Salvador.

All’età di 10 anni, la mamma gli regalò una fisarmonica e, grazie ad essa, comprese di avere passione per la musica, perciò iniziò a studiare nella scuola di musica di Salvador.

Con la fisarmonica, suonava le canzoni di Luiz Gonzada, il re del baião, la sua prima grande ispirazione.

In università, conobbe la musica di Dorival Caymmi, i testi del quale, delicati e poetici, diventarono fonte di grande ispirazione per le sue composizioni future.  Sempre in università Gil conobbe Caetano Veloso che diventò subito un suo grande amico e partner in numerosi brani, e lo è tutt’ora.

Alla fine degli anni ‘60, insieme a Caetano Veloso, Tom Zé, Rogerio Drupat, Mutantes, Gal Costa, Maria Bethania e Torquato Neto, Gilberto Gil ha fondato il movimento “Tropicalismo”, che mescola le musiche di radici brasiliane con la musica straniera dei Beatles, per esempio,  e dei gruppi  rock del Summer 68.

La sua produttività musicale è stata attiva fino ad oggi, essendo egli un compositore da centinaia di pezzi che sono conosciuti in tutto il Brasile, ma anche all’estero. L’originalità è sempre stata presente nelle sue opere. La poesia concreta è esplicita nei suoi testi. L’armonia complessa dei suoi pezzi è letteralmente surreale e unica. Ci sono accordi che Gil ha composto, che si possono trovare solo nelle sue musiche. Il brano “Mancada” ne è un bellissimo esempio.

Gilberto Gil si impegna anche nella politica. Nel 1987 è stato assessore della Cultura della città di Salvador, a Bahia. Sostenitore del Partito Verde, Gil é stato Ministro della Cultura del Brasile dal 2003 al 2008. Come ministro della cultura ha organizzato un concerto storico nella UN General Assembly, in onore delle vittime dell’attentato alla sede della UN di Bagdad. Quel giorno, era il 2003, ha concluso il concerto con il brano “Toda memina baiana” con il segretario generale Kofi Annan che ha suonato le percussioni. 

Il brano “Mancada” è presente, per la prima volta, nell’album “Louvação” di Gilberto Gil del 1967.Nel 1979 è presente nella scaletta di Elis Regina durante le sue rappresentazioni nel Festival di Montreux, in Svizzera. Il brano è stato registrata dal vivo al Montreux Jazz Festival, ed ora si trova nell’album di Elis Regina. Nel 2007 Beth Carvalho registra “Mancada” nel suo album live “Beth Carvalho canta o samba da Bahia”.

Il testo è una bella cronaca sulle abitudini dei poveri sambisti che risparmiano i soldi per tutto l’anno per comprare la “fantasia” e gli strumenti musicali necessari per la sfilata del carnevale. Lui ha dato a lei i soldi per comprare il tamburello, però è preoccupato e attento: i soldi non sono suoi, ma della scuola di samba. Egli ricorda molto bene che l’anno precedente lei non era riuscita a sfilare poiché i soldi che lui la aveva dato per comprare la “fantasia”... sapete cosa ne ha fatto?

Questo blog non lo racconterà per non mettere in imbarazzo la sambista.

 

Testo scritto da Marcelo Solla e Barbarella Happi

 

2 commenti: