giovedì 13 agosto 2020

Sampa

 

Sampa - Sara Trementini e Marcelo Solla


Sampa

(Caetano Veloso)

 

Alguma coisa acontece no meu coração
Que só quando cruzo a Ipiranga e a Avenida São João
É que quando eu cheguei por aqui eu nada entendi
Da dura poesia concreta de tuas esquinas
Da deselegância discreta de tuas meninas
Ainda não havia para mim Rita Lee, a tua mais completa tradução
Alguma coisa acontece no meu coração
Que só quando cruzo a Ipiranga e a Avenida São João 


Quando eu te encarei frente a frente não vi o meu rosto
Chamei de mau gosto o que vi de mau gosto, mau gosto
É que Narciso acha feio o que não é espelho
E à mente apavora o que ainda não é mesmo velho
Nada do que não era antes quando não somos mutantes
E foste um difícil começo afasto o que não conheço 

e quem vem de outro sonho feliz de cidade
Aprende de pressa a chamar-te de realidade
Porque és o avesso do avesso, do avesso, do avesso 


Do povo oprimido nas filas nas vilas, favelas
Da força da grana que ergue e destrói coisas belas
Da feia fumaça que sobe apagando as estrelas
Eu vejo surgir teus poetas de campos e espaços
Tuas oficinas de florestas teus deuses da chuva
Panaméricas de Áfricas utópicas túmulo do samba
Mais possível novo quilombo de Zumbi
E os novos baianos passeiam na tua garoa
E novos baianos te podem curtir numa boa

 


Sampa

 

Qualcosa accade nel mio cuore

Che solo quando attraverso il viale Ipiranga e il viale São João ...

È che quando sono arrivato qui non ho capito niente

Della dura poesia concreta dei tuoi angoli

Della discreta ineleganza delle tue ragazze

Non esisteva ancora per me Rita Lee, la tua più completa traduzione

Qualcosa accade nel mio cuore

Che solo quando attraverso il viale Ipiranga e il viale São João

 

Quando ti ho affrontato faccia a faccia non ho visto il mio volto

Ho chiamato di cattivo gusto ciò che ho visto di cattivo gusto, cattivo gusto

È che Narciso crede brutto ciò che non è specchio

La mente è spaventata da ciò non è ancora propriamente vecchio.

 Niente di ciò che non era prima che fossimo mutanti

E fosti un difficile inizio, respingo ciò che non conosco

e chi viene da un altro sogno felice di città 

Impara in fretta a definirti realtà

Perché sei il rovescio del rovescio, del rovescio, del rovescio

 

Dalla gente oppressa nelle file, nelle case operaie, nelle favelas

Dalla forza del denaro che erge e distrugge cose belle

Dal fumo torbido che sale spegnendo le stelle

Vedo emergere i tuoi poeti di campi e spazi

Le tue officine di foreste i tuoi dei della pioggia

Panaméricas de Áfricas utópicas túmulo do samba

Mais possível novo quilombo de Zumbi *

E i nuovi bahiani passeggiano sotto la tua pioggerella

E nuovi bahiani possono godere di te

 

* ci asteniamo dal tradurre questo verso per rispetto della poesia e della bellezza della lingua portoghese. I “Quilombo” erano piccoli villaggi, rifugio di schiavi fuggiti nella foresta; il più noto è il quilombo capitanato da Zumbí, ex schiavo nero (ndr). 

 

 

 

Era il gennaio del 1978. L’ emittente televisiva Bandeirantes, situata in San Paolo, stava registrando un programma dedicato al cantautore Caetano Veloso. Con l’occasione venne chiesto a Veloso di commentare il 424° anniversario della fondazione della città, che ricorreva il 25 gennaio dello stesso anno. Baiano di nascita, Caetano viveva a Rio de Janeiro ma negli anni ’60 aveva abitato a San Paolo. 

Caetano si mise subito a lavorare alla redazione di una dichiarazione che finì per prendere la forma di una canzone. Le immagini e i riferimenti presenti in Sampa sono molteplici e variopinte come la città alla quale si rende omaggio.

Il titolo è un’abbreviazione del nome della città in Sampache è molto simile alla parola “samba”. In risposta alla pessima accoglienza che Vinicius de Moraes ricevette dal pubblico di un club di San Paolo durante un suo concerto di bossa nova, il poeta definì la città come túmulo do samba, “tomba del samba”. L’espressione non rende giustizia ai numerosi sambisti di rilievo provenienti da San Paolo, come Adoniran Barbosa, cultore del più tipico samba paulistano, o il suo fervido seguace, lo scienziato Paulo Vanzolini autore del tragico samba-canção Ronda. Il finale della melodia di questo brano (“cena di sangue in un bar di Avenida São João”) è riprodotto fedelmente dalla chitarra nell’introduzione di Sampa.

Caetano aveva abitato all’incrocio tra la Avenida São Luiz e la Avenida Ipiranga. Nella prima strofa (“alguma coisa acontece no meu coração que só quando cruza a Ipiranga e a Avenida São João”) “Qualcosa accade nel mio cuore / Che solo quando attraverso il viale Ipiranga e il viale São João …” Veloso menziona la Avenida São João da Ronda di Vanzolini e la Avenida Ipiranga, così da creare un legame tra la città a lui straniera e la propria relazione poetica con lo spazio vissuto. Da questo nodo si dipana una sequenza di riferimenti e immagini poetiche.

Il giovane Veloso rivela il suo iniziale straniamento (”foste um difícil começo”). Bahia e Rio de Janeiro con le loro bellezze naturali ed esuberanti sono i suoi punti di riferimento, città completamente diverse da San Paolo (“é que narciso acha feio o que não é espelho”). Il testo non manca di evidenziare le profonde diseguaglianze sociali (“povo oprimido nas filas, nas vilas, favelas”), l’inquinamento(“da feia fumaça que sobe apagando as estrelas”), la speculazione edilizia (“da força da grana que ergue e destrói coisas belas”), problematiche caratterizzanti la metropoli paulista, eppure proprio a San Paolo Caetano Veloso si diresse negli effervescenti anni ’60 per dare il suo contributo alla storia della musica brasiliana e delle arti di quel periodo.

Nel 1967 Caetano è tra i protagonisti del Tropicalismo, movimento convogliante tendenze e influenze nazionali e internazionali – per lo più in ambito musicale, ma in generale in campo artistico – in un calderone di cultura, influenzato soprattutto dal poeta paulistano Oswald de Andrade e dalla sua Antropofagia Cultural. Oltre al Modernismo brasiliano, a San Paolo Caetano conobbe e riconobbe in Sampa vari nomi di una Letteratura pulsante. La “poesia concreta” dei fratelli Haroldo e Augusto Campos, che insieme a Décio Pignatari costituivano il trio del concretismo (“teus poetas de campos e espaços”); il poeta José Agripino de Paula, autore del libro PanAmérica (“panaméricas de áfricas utópicas”); Jorge Mautner, autore del libro Deus da chuva e da morte (“teus deuses da chuva”).

Sampa menziona inoltre giovani che sorsero contemporaneamente a Caetano, come il gruppo paulistano Os Mutantes (“nada do que não era antes quando não somos mutantes”). La più completa traduzione della città è la cantate Rita Lee, astro dei Mutantes, che ebbe poi una carriera di successo da solista. Nel finale la canzone saluta un altro gruppo di giovani amatissimi negli anni ’70, Os Novos Baianos, che poterono percorrere il cammino già aperto da Caetano (“e os novos baianos passeiam na tua garoa e novos baianos te podem curtir numa boa”).

 

 

Testo di Wellington Wella

Traduzione di Sabina Samba

4 commenti:

  1. Agli angoli della città di San Paolo ci sono strane storie che brasiliani e non brasiliani devono scoprire. La musica e la poesia made in Brasile sono la chiave di questa scoperta. Congratulazioni per il testo!

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    1. Ci sono strane storie che brasiliani e non brasiliani devono scoprire...anche nei viali di San Paolo. Per questo i brasiliani e i non brasiliani devono leggere "Rua Direita” (Chiado, 2013) e “Avenida Paulista, 22″ (Giostri, 2019) dell'illustre autore Anderson Borges Costa!!!

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  2. Bravíssimo Wella!!! A mais perfeita tradução de Sampa! Texto enxuto sem deixar escapar nada!

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    1. Grazie per il bellissimo commento Fernando! Adesso aspettiamo un tuo testo per il nostro blog, perché sia letto a Brescia, a Jacareí e ad Athenas...

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