mercoledì 4 novembre 2020

Tem mais samba


Tem mais Samba

(Chico Buarque de Hollanda) 

Tem mais samba no encontro que na espera
Tem mais samba a maldade que a ferida
Tem mais samba no porto que na vela
Tem mais samba o perdão que a despedida
Tem mais samba nas mãos do que nos olhos
Tem mais samba no chão do que na lua
Tem mais samba no homem que trabalha
Tem mais samba no som que vem da rua
Tem mais samba no peito de quem chora
Tem mais samba no pranto de quem vê
Que o bom samba não tem lugar nem hora
O coração de fora
Samba sem querer

Vem que passa
Teu sofrer
Se todo mundo sambasse
Seria tão fácil viver

C’è Più Samba

(Chico Buarque e Sergio Bardotti)

 

E' più samba

L'incontro che l'attesa

E' più samba

Il dolore che il rimpianto

E' più samba

La spiaggia che la vela

E' più samba

Il perdono che l'addio

C'è più samba

Nelle mani che negli occhi

C'è più samba

Per terra che sulla luna

C'è più samba

Nell'uomo che lavora

E nel suono che viene da una via

C'è più samba

Nel cuore di chi piange

C'è più samba

Nel pianto di chi sa

Che il samba non ha luogo né ore

Il cuore vuol cantare

Ma non sa perché

 

Vieni e balla anche tu

Se tutto il mondo sambasse

Sarebbe più felice

 

 C’è più Samba

(Bruno Lauzi sotto il pseudonimo di Playboy)

 

C'è più samba
Se resto ad aspettare,
Aspettar di guarire la ferita,
La ferita che hai fatto nel mio cuore,
Dentro il cuore che chiede il tuo perdono,
Il perdono che solo le tue mani
Mi daranno cercandomi domani,
C'è più samba nell'uomo ritrovato,
C'è più samba nel canto senza fiato
C'è più samba nel petto di chi piange
Perché stava cercando compagnia
E voleva donare la sua vita
Come sto facendo proprio con la mia.

Sono triste
Sai perché
Se tutto il mondo sambasse
E tu ti curassi di me.
Sono triste
Sai perché
Se tutto il mondo sambasse
E tu ti curassi di me.

 

In un venerdì del 1964, era il 7 dicembre a San Paolo, nel Teatro Maria Della Costa andava in scena la prima rappresentazione del musical “Balanço de Orfeu” del regista Luiz Vergueiro. Nella prima parte dello spettacolo si assisteva ad un dialogo immaginario tra la “Bossa Nova” e la “Jovem Guarda" (Giovane Guardia). La “Bossa Nova” rappresenta l’origine e la “vera” musica brasiliana ed era interpretata dal giovane cantante Taiguara. La “Jovem Guarda”, vista per qualcuno come una minaccia per la tradizionale musica brasiliana, era interpretata dalla cantante Claudia Gennari. Ovviamente doveva vincere la “bossa nova”, la musica “veramente” brasiliana e questo doveva essere dimostrato nella parte finale dello spettacolo, da un brano che doveva essere composto da Chico Buarque.

Due giorni prima del debutto, il mercoledì 5 dicembre, alle 19 di sera, Chico Buarque di Hollanda giunge in teatro per consegnare al regista Luiz Vergueiro il pezzo che gli era stato commissionato per la  chiusura dello spettacolo. Fu un vero disastro: il brano, che non era in realtà così male, non era proprio ciò che si era immaginato Luiz Vergueiro per il finale. Questo brano non fu mai più ritrovato e fu dimenticato in quello stesso momento, poiché non ne resta traccia, non fu mai scritto su carta.

Il giorno seguente, il giovedì, un giorno esatto prima dello spettacolo, alle 10 del mattino Luiz Vergueiro vide arrivare il suo amico Chico Barque con la chitarra in mano, gli occhi arrossati da una notte in bianco e insonne, e con un intenso odore  di cachaça. Chico aveva con sè il testo e la musica di un nuovo pezzo. Il brano in questione era “Tem mais samba”. Fu subito accolto con straordinario entusiasmo e  immediatamente inserito nello spettacolo. Questo pezzo  diventerà uno dei primi successi di Chico Buarque e  rappresenta un segno della sua opera: quello di una canzone commissionata, scritta contro il tempo, ma di alta qualità ed espressione del piacere nella sua composizione.

Nel 1966, Chico Buarque inserisce nel suo primo album, il brano “Tem mais samba”: era la seconda del lato A e arrivava dopo il grande successo “A Banda” che aveva vinto il “Festival della Musica brasiliana” del 1966 insieme a “Disparada” di Geraldo Vandré. Questo brano, “A Banda”, è lo stesso brano, “La Banda”, eseguito da Mina nella terza puntata dello spettacolo da lei condotto “Sabato sera”. Era il 15 aprile del 1967, il brano divenne un 45 giri e poi una hit-parade che riportò Mina ai vertici delle classifica. Nel 1970 Mina canterà ancora “La Banda” inserendolo nel suo Album “Mina Canta Brasil”.

Dopo aver pubblicato tre album in Brasile, Chico Buarque decise di registrare i successivi, il quarto e il quinto, in Italia e in italiano. Era il periodo della dittatura militare del suo paese, e Chico si trovava in esilio. L’album “Chico Buarque de Hollanda”, pubblicato della casa discografica RGE, era del 1968 e fu prodotto da Sergio Bardotti. Quasi tutti i testi dei 12 brani che facevano parte dell’album, erano tradotti da Sergio Bardotti, mentre le musiche erano già presenti nei tre precedenti album di Chico Buarque. Uno di essi era “C’è più Samba”.

Nel 1970 uscì il quinto album di Chico Buarque, che era il secondo in italiano, era: “Per un Pugno di Samba”.  I testi erano stati scritti da Sergio Bardotti, gli arrangiamenti erano di Ennio Morricone. Tra le voce del coro ci sono: Edda Dell’Orso e le sorelle Loredana Bertè e Mia Martini che Chico affettuosamente chiama Lolò e Mimì.

Nell’estate del 1968, durante il “Summer 68” (la migliore estate di tutti i tempi!), Mina faceva i suoi concerti alla Bussola dove cantava anche “C’è Più Samba” con un testo italiano diverso da quello presente nell’album di Chico Buarque, sempre in italiano. Il nuovo testo era scritto dall’italiano Bruno Lauzi con lo pseudonimo di Playboy ed è la versione più conosciuta in Italia. Successivamente la canzone diventerà famosa poiché sarà pubblicato anche nell’album di Mina, "Mina alla Bussola dal vivo" e poi sarà anche inserito, nel 1970, nell’album “Mina” dell’etichetta RMS, e sarà distribuito anche negli Stati Uniti. Mina, vestita da grandi costumisti del cinema e diretta da Valerio Zurlini, registra nel 1970 la canzone “C’è Più Samba” in un video per i leggendari spot della Barilla.

Testo scritto da Marcelo Solla e Barbarella Happi


1 commento:

  1. Bravíssimo Solla! Não conhecia a Mina Mazzini... Também não sabia das duas versões de C'è Più Samba! O texto ficou ótimo e a gravação de vocês ficou linda demais!!! Parabéns a todos!!! Um grande abraço para os sambistas de Bréscia!!! Estou adorando esse momento de vocês!!! Grazie mille!!!

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