La citazione è della canzone “Samba pra Vinicius” dove Toquinho mostra tutta la sua ammirazione per il suo amico, partner e idolo Vinicius de Moraes. Il sentimento che Toquinho prova per lui, è lo stesso che sente tutto il popolo brasiliano per il grande Vinicius.
La sensibilità, la delicatezza e la carezza che Vinicius riesce a trasferire nelle parole e nella poesia, fanno di lui il poeta più popolare e amato del Brasile. Secondo l'accademia e i letterati non è il più forte e grande, ma è sicuramente quello che sta nei cuori dei brasiliani e il più nominato quando si parla di amore.
Il poeta Vinicius de Moraes aveva due stili diversi: nella poesia letteraria (scritta) e nella poesia nei testi delle canzone (cantata). Profondo studioso dei classici, Vinicius studiò lingua e letteratura inglese all'Università di Oxford. La sua poesia letteraria ha una struttura tradizionale, come sonetti e poesie in metrica. Alcuni dei suoi sonetti: “Soneto de Separaçao”, “Soneto de Fidelidade” e “Soneto do Amor Total” sono i poemi più conosciuti e amati della letteratura brasiliana. Nei testi delle sue canzoni, la sua poetica è più moderna e libera, usa un linguaggio più popolare e semplice;sempre suo il componimento più famoso al mondo della musica brasiliana:“Garota de Ipanema”. Ma ancora, suoi pezzi sono: “Eu sei que vou te amar”, “Chega de Saudade”, “Tarde em Itapuã” e “Aquarela”. Di solito il suo modo preferito di comporre era per un duo, avendo como partner i maggiori musicisti brasiliani, tra cui Tom Jobim, Baden Powell, Carlos Lira, Chico Buarque e Toquinho. Egli compose anche parti in prosa, articoli giornalistici, per la drammaturgia e come critico letterario.
Vinicius de Moraes era laurato in giurisprudenza all'Università Federal do Rio de Janeiro, al tempo chiamata "Scuola del Catete", e diventò un diplomatico brasiliano, lavorando nelle ambasciate di Los Angeles, Roma, Parigi e in Uruguay. Alla fine degli anni sessanta, e nei primi anni settanta, Vinicius veniva frequentemente in Italia. Con il suo amico Toquinho fece diverse apparizioni televisive. Nel 1969 registrò il suo primo album in Italiano “La vita, amico, è l'arte dell’incontro”, affiancato da Sergio Endrigo. Nell'album sono presenti alcuni dei suoi poemi tradotti e recitati da Giuseppe Ungaretti. I due poeti si conobbero nel 1937 in Brasile, quando Ungaretti si trasferì a San Paolo per insegnare Lingua e letteratura italiana presso l'Università di San Paolo. Qui Ungaretti conobbe le poesie di Vinicius che iniziò a tradurre in italiano.
La leggenda narra che “Água de Beber” sia la prima musica composta nella città di Brasília. Nel 1959, prima ancora dell'inaugurazione della futura capitale del Brasile, il presidente Juselino Kubitschek invitò Tom Jobim e Vinicius a conoscere la futura capitale e chiese loro di comporre una sinfonia che doveva essere suonata durante la festa per la nuova città scelta come capitale. Tom e Vinicius passeggiavano vicino al Catetinho (casa di legno che viene utilizzata come sede provvisoria prima dell'inaugurazione) quando sentirono un rumore di acqua che cadeva da una fontana che si trovava lì vicino. Chiesero agli uomini della sicurezza che li scortavano cosa fosse, e la risposta fu: “Água de beber camará”. Questa fu l'ispirazione per la canzone.
E
una steppa, è un chiodo, e un conto, è un racconto
È
una goccia gocciando, è una punta, è un punto.
È
un pesce, è un gesto, è un argento lucente
È
la luce del mattino, è il mattone arrivando
È
la legna, è il giorno, è il sentiero senza uscita
È
la bottiglia di cachaça, è la scheggia per strada
È
il progetto della casa, è il corpo nel letto
È
la macchina in avaria, è il fango, è il fango
È
un passo, è un ponte, è un rospo, è una rana
È
un resto di foresta nella luce del mattino
Sono
le piogge di marzo chiudendo l’estate
È
la promessa di vita nel tuo cuore
È
un serpente, è un tronco, è Giovanni, è Giuseppe
È
una spina nella mano, è un taglio nel piede
Sono
le piogge di marzo chiudendo l’estate
È
la promessa di vita nel tuo cuore
È
stecco, è sasso, è la fine della strada
È
un avanzo di ceppo, è un po’ solitario
È
un passo, è un ponte, è un rospo, è una rana
È
un bell’orizzonte, è una febbre intensa
Sono
le piogge di marzo chiudendo l’estate
È
la promessa di vita nel tuo cuore
Una
delle più belle leggende della musica brasiliana è legata alla canzone Águas de
Março. Gli amici Tom Jobim e Vinicius de Moraes erano soliti frequentare i
tavolini esterni del Bar Veloso, sul lungomare di Ipanema. Da lì osservavano i
passanti, soprattutto le ragazze. E’ noto che una di queste ispirò la loro canzone
Garota de Ipanema.A
volte la gente salutava Vinicius dicendo: “Buongiorno Poeta” e lui rispondeva:
“Poeta no, Poetinha (poetuccio), perché vero poeta è Drummond” facendo
riferimento a Carlos Drummond de Andrade, il maggior poeta della lingua
portoghese di tutti i tempi. Drummond era nato nello stato di Minas Gerais, a
Itabira, ma allora viveva a Rio di Janeiro, dove lavorava come impiegato pubblico.
In un bel giorno assolato i due compositori, seduti al solito bar, videro
passare Drummond e Tom Jobim lo chiamò: “Poeta, poeta, vieni qui! Tu che sei il
nostro grande poeta, potresti indicarmi un buon rimario?”. Drummond rispose,
secco: “uno che ha scritto Águas de Março non ha bisogno di un dizionario di
rime”, e se ne andò col suo passo lento e leggero.
Il
mese di marzo rappresenta la fine dell’estate in Brasile. Nella “Serra do Mar”,
stagliata sullo sfondo della città di Rio de Janeiro, è un periodo di piogge
intense, che a volte causano alluvioni. La città di Rio è situata tra l’Oceano
Atlantico e l’altipiano della Serra do Mar, non lontano da una grande insenatura
chiamata “Baia da Guanabara”. Tom Jobim
aveva una cascina sulle montagne, nel piccolo villaggio di São José do Vale do
Rio Preto. Nel 1972 in questa cascina immersa nella natura Tom Jobim ha
composto Águas de Março. Era un periodo cupo per Jobim. Il suo medico temeva il
peggio per lui a causa della cirrosi, che lo aveva colpito in un periodo in cui
beveva troppo. Le strofe “é um resto di toco, é um poco sozinho” e “é o corpo
na cama” riflettono il suo stato d’animo. Più tardi in diverse interviste Tom
Jobim fa riferimento a questo periodo con tono melancolico, come a un momento
durante il quale aveva smesso di credere nel suo futuro artistico. Temeva di ritrovarsi
a 80 anni in un circo cantando Garota de
Ipanema e di venir fischiato e criticato.
Nel
testo della canzone è presente solo la terza persona singolare del verbo
essere. E’ un susseguirsi di parole ed espressioni, come una serie di scatti
fotografici che danno forma ad una descrizione per immagini del contesto naturale
e paesaggistico della “Serra Carioca”. Unica eccezione al plurale per le “acque
di marzo”: “são as águas de março fechando o verão”, sono le piogge di marzo,
promessa di vita e di rinascita, non solo per la vegetazione ma per il cuore, per
l’animo umano.
Il
brano è stato lanciato con un singolo contenente O Tal, brano d’esordio del compositore João Bosco. Nel 1973 è il
brano di apertura dell’album Matita Perê
di Tom Jobim. Al 1974 risale la registrazione più conosciuta, il duetto con
Elis Regina per l’album Elis e Tom.
Questo incontro tra Elis e Tom è stato uno dei momenti sublimi della musica
brasiliana: il maggior compositore con la più grande interprete. Tom veniva dalla
Bossa Nova, che già esisteva da vent’anni, rappresentava il passato; Elis cantava
la MPB (eme-pe-be, Musica Popular Brasileira) che era appena nata,
rappresentava il futuro. La Philips aveva in mente di mettere insieme queste
due stili, affidando le canzoni tradizionali di Tom all’energia di Elis e dei suoi
musicisti. Elis e Tom rimasero entrambi increduli all’idea che l’altro avesse
accettato di collaborare, così, il tempo di prendere accordi e i progetto si
concretizzò. Elis e suoi musicisti volarono a Los Angeles, California, dove
viveva Jobim, per curare i dettagli e registrare. Solo una volta atterrati vennero
a sapere che avrebbero avuto pochissimo tempo per registrare. Cesar Camargo
Mariano, marito di Elis Regina fu scelto per fare gli arrangiamenti delle canzoni.
Cesar chiese a Elis di portare i loro figli a Disneyland, così da poter restare
in albergo tranquillo e lavorare sui brani, ma questa pace durava poco a causa
di Tom Jobim, che lo chiamava circa tre volte al giorno per sapere “come andavano
i lavori”. La squadra ebbe appena due giorni per lavorare in studio: Elis e Tom, la prima collaborazione
assoluta tra i due, uno degli album più importanti della musica brasiliana è
stato registrato solo in due giorni! La qualità eccelsa dei musicisti ha contribuito
non poco alla buona riuscita dell’impresa: Cesar Camargo Mariano al pianoforte,
Oscar Castro Neves e Helio Delmiro alla chitarra, Luizão Maia al basso,
Paulinho Braga alla batteria e Chico Batera alle percussioni. Elis raccontò in
seguito di aver avuto delle difficoltà a lavorare con Tom Jobim: Tom era un
instancabile fucina di scherzi e battute, cosa che faceva ridere Elis
costantemente mentre cantava. Proprio quel sorriso e quella gioia contagiosa hanno
forgiato la splendida immagine di Elis Regina. Testo scritto da Marcelo Solla e Sabina Samba
Durante la trasmissione “Programa Ensaio”, nel 1972, Rodrigo
Faro chiese ad Adoniran Barbosa: “Di cosa c’è bisogno per fare samba?”. Adoniran
rispose: “Bisogna essere ignoranti! Il Samba è cosa di persone semplici”. La
sua risposta è fedele allo stile semplice e popolare di Adoniran, che è molto
diverso da quello di Paulo Vanzolini. Paulo Vanzolini e Adoniran Barbosa, i due
principali esponenti del Samba Paulista, erano molto amici e avevano grande ammirazione
l’uno per l’altro. Ma mentre Adoniran era cresciuto nel Bixiga, il quartiere italiano
di São Paulo, quindi di estrazione assai modesta, Paulo Vanzolini proveniva dall’élite
paulista. Si laureò in medicina presso la rinomata Universidade de São Paulo e fece
un dottorato in zoologia alla Harvard University. Fu tra i fondatori della
FAPESP (Fondazione di aiuto alla ricerca dello Stato di São Paulo) e per più di
trenta anni direttore del Museo di Zoologia di São Paulo. Nel suo percorso di
zoologo viaggiò molto per le campagne, le foreste e l’entroterra del Brasile.
Studiando gli animali e le piante ha potuto conoscere le popolazioni locali, e
da queste ha tratto grande ispirazione per le sue canzoni.
Il Brano Volta por Cima è stato composto nel 1959 ed è
stato registrato per la prima volta nel 1963 dal cantante Noite Ilustrada riscuotendo
grande successo. L’espressione “Levanta, sacode a poeira e dá a volta por cima”
è usata molto comunemente nella lingua parlata. “Dar a volta por cima”
significa letteralmente “dare il ritorno da sopra” ovvero ricominciare,
rialzarsi e andare avanti.
La composizione non è mai stata la principale attività
professionale di Paulo Vanzolini, ma diversi suoi pezzi fanno parte della
storia del samba paulistano, come “Ronda”, registrata la prima volta nel 1953
per il cantante Bola Sete. “Praça Clovis”, “Cutelinho” e “Juizo Final” sono altri
suoi popolarissimi titoli. “Capoeira do Arnaldo” è una delle sue opere prime.
“Seu Barbosa” è un samba molto divertente nel quale Paulo Vanzolini prende in
giro il suo amico Adoniran Barbosa.
Paulo Vanzolini
Paulo Vanzolini è nato a San Paolo il 25 aprile 1924,
figlio di un ingegnere italiano emigrato in Brasile. Ha vissuto quasi tutta la
tua vitta a São Paulo, dove è morto all’età di 89 anni, il 29 aprile 2013. Vanzolini
era appassionato di scienze naturali, ma non aveva cura delle sue produzioni
artistiche; scriveva ma non conservava né catalogava le sue canzoni. Nel 2003
diversi cantanti brasiliani hanno potuto registrare 52 sue canzoni dando vita all’album
“Acerto de contas”, “regolamento di conti”. Questa raccolta oltre ad essere un
omaggio a Paulo Vanzolini è anche una catalogazione quasi completa di tutte le
canzoni da lui composte, recuperate da colleghi e amici. Testo scritto da Marcelo Solla e Sabina Samba
BrèSamba - O Bonde São Januário - Eleonora Olivares e Sabina Samba
O Bonde São Januário
(Ataulfo Alves e Wilson Batista)
Quem trabalha é que tem razão
Eu digo e não tenho medo de errar
O bonde São Januário
Leva mais um operário
Sou eu que vou trabalhar
Antigamente eu não tinha juízo
Mas resolvi garantir meu futuro
Vejam vocês
Sou feliz vivo muito bem
A boemia não dá camisa ninguém.
O Bonde São Januário
Chi lavora è chi è corretto
io dico e non ho paura di sbagliare
Il tram São Januàrio
porta un operaio in più
sono io che vado a lavorare
Prima ero senza giudizio
Ma ho deciso di garantire il mio futuro
Vedete voi
Sono felice e vivo molto bene
La boemia non dà camicia a nessuno
Il discorso di Getúlio Vargas ai lavoratori nel Stadio Sao Januário
Negli anni ‘40 del secolo scorso anche il
Brasile visse la sua dittatura comandata da Getulio Vargas, che aveva un grande
idolo in Europa: Benito Mussolini. La legislazione del lavoro in Brasile è
basata sulla Carta del Lavoro del fascista. Il primo di maggio di ogni anno nello
stadio “São Januàrio” della squadra di calcio Vasco da Gama, a Rio de Janeiro, Getúlio
teneva un lungo discorso indirizzato ai lavoratori. I suoi sermoni cominciavano
sempre con “Trabalhadores do Brasil” (Lavoratori del Brasile), ed erano un
esplicito invito a mettersi a servizio dello Stato, garante del cittadino. Il
vecchio “malandro carioca”, pericoloso e furbo, doveva ora guardare all’immagine
della nuova filosofia del “Lavoro”. Il “Malandro” non può più soltanto bighellonare
in spiaggia giocando a calcio, bevendo “cachaça”, suonando la chitarra, le
percussioni e facendo samba. Il “Malandro” deve diventare un “Lavoratore”, deve
iscriversi al sindacato, deve pagare l’INPS, deve diventare un “socio” dello
Stato. Il DIP (Departamento de Impresa e Propaganda) era un organo di
repressione che approfittò della popolarità della radio e del samba per plasmare
questa nuova immagine. Il brano “O Bonde de São Januário” diventa un inno dei
lavoratori.
Però...
...un sambista mai farebbe un samba per appoggiare
la dittatura. Nel testo originale di Ataulfo Alves e Wilson Baptista non
troviamo traccia di alcun operaio. Venne censurato, poiché apostrofava il
“sócio”, il lavoratore iscritto al sindacato, come “otario”, un appellativo
tutt’altro che complimentoso: il lavoratore è al servizio della dittatura. Il
testo critica dunque i sindacati e la loro compromissione con lo stato
dittatoriale. Il brano fu poi registrato da Ciro Monteiro con la “piccola”
alterazione operata dal DIP: “sócio otário” venne sostituito da “operário”,
cambiamento sufficiente a stravolgere completamente il senso del messaggio.
Testo
originale censurato:
O bonde São Januário
Leva mais um sócio
otário
Só eu não vou trabalhar
“Il tram São Januário
porta un socio stronzo in più,
soltanto io non vengo a lavorare”
Testo cambiato dal
DIP:
O bonde São Januário
Leva mais um operário
Sou eu que vou trabalhar
“Il tram São Januário
porta un operaio in più,
sono io che vengo a lavorare”.
Nel video di
BrèSamba per questo blog, Eleonora Olivares canta il testo originale di Ataulfo Alves e Wilson Baptista e Sabina Samba canta il testo della
dittatura registrato
da Ciro Monteiro.
...ma volete sapere come è
finita questa storia?
ll Brasile dichiarò guerra all’Italia, invase
l’Italia e vinse la guerra!
Proprio così.
Il 22 agosto 1942 il Brasile
di Getulio Vargas, che era sostenitore di Mussolini più per interessi economici
che per ideologia, dichiarò guerra alle potenze dell’Asse, Italia, Germania e
Giappone, prendendo parte al conflitto a fianco degli alleati. Gli Stati Unuti
“regalarono” al Brasile un’industria dell’acciaio (CSN – Compania Siderúrgica
Nacional) e installarono una base militare a Natal, nel Nordeste Brasiliano.
Secondo il popolo brasiliano il Brasile non sarebbe mai entrato in guerra. Da
questa convinzione nacque l’espressione popolare "é mais fácil uma cobra fumar do que o Brasil entrar na
Guerra": è più facile veder fumare un serpente che il Brasile entrare
in guerra. Il 13 agosto 1943 il Brasile creò la FEB (Força Expedicionária Brasileira)
il cui simbolo distintivo è un serpente che fuma:
Il 2 luglio 1944 il serpente fumò
e la FEB partì per l’Italia alla volta di Napoli. L’intervento ebbe inizio nel settembre
1944, quando le truppe brasiliane liberarono Barga e la valle del fiume Serchio.
Il 21 febbraio 1944 ebbe luogo la vittoria più
importante della FEB in Italia nella battaglia di Monte Castello, alla quale
seguì la battaglia di Montese. Le truppe raggiunsero poi Bologna e Torino.
Come tutti sanno gli alleati
vinsero la guerra, ma forse non tutti ricordano che tra gli alleati ci fu il
Brasile.Circa 27.000 soldati brasiliani presero parte al conflitto e tra loro si contarono più di
2.000 caduti. Adesso, quando qualcuno vi domanderà: “Chi liberò l’Italia dal
Nazifascismo?” potrete rispondere “I Partigiani, ma anche i Brasiliani”!
Chico César è il nome artistico di Francisco
César Gonçalves, nato il 26 gennaio 1964 nella regione del Paraíba, nella parte
Nord-est del Brasile. Laureato in giornalismo, ha inizialmente lavorato come
revisore di testi e giornalista per alcuni anni. Nel 1991, dopo una tourné in
Germania con la sua banda "Cuscuz Clã", decise di vivere
guadagnando solo con la musica, per questo intensifica il suo lavoro di
composizione. Il nome "Cusuz Clã" significa: il Clan del
Cuscus (cibo di origine orientale che esiste anche in Brasile, ma impiegato in
un modo un po' diverso). Non esiste alcuna relazione con il "Ku Kux
Klan", se non per ironia fonetica, dal momento che la vita e il pensiero
di Chico Cèsar sono totalmente opposti alle idee di quest'ultima
organizzazione.
Il brano
"Mama Africa" è del 1996 ed ha fatto conoscere Chico César in
tutto i mondo. Il suo video clip, rivoluzionario e originale allo stesso tempo,
ha vinto il premio come miglior video clip dell'anno nel canale televisivo MTV
Brasilie e la canzone è diventata subito popolare in tutta la nazione.
Anche se il
Brasile era appena uscito di una dittatura militare e cominciava ad essere
“democratico”, la differenza sociale tra i ricchi e i poveri, tuttavia, continuava
ad essere molto marcata. Essere povero era difficile, ma, essere una Donna
povera, lo era ancora di più. Il testo della canzone dimostra la forza e la
resilienza di una donna povera che deve sostenere da sola una famiglia composta
da molti figli. Lei è brava e non si stanca, osserva il successo delle impresa
dei propri figli con orgoglio, nonostante si siano "olodumizzati e fanno
una gran confusione”.
La parola “Jazz” può essere tradotta come lo
stile musicale statunitense, ma anche nel senso di confusione, rumore.
L'espressione “se oloduzam” è un interessante neologismo dove Chico
Cèsar crea il verbo riflessivo “oloduzar” e lo coniuga nella terza persona
plurale con il senso di “essere qualcuno che sembra o suona negli Olodum”.
Olodum è il più conosciuto gruppo di musica, organizzato con ispirazione nella
musica e cultura africana, formatosi nel Pelorinho, quartiere storico di
Salvador, a Bahia.
Questa Mamma non si ferma mai perché “deve
preparare il biberon tutti i giorni oltre a lavorare come confezionatrice a
Casas Bahia”. Casas Bahia è un grande magazzino popolare presente in tutto il
Brasile e che vende articoli casalinghi (frigoriferi, forni, condizionatori
dell'aria, TV,...) e il modesto sogno consumistico dei poveri in Brasile è
quello di possedere la tessera di fedeltà di Casas Bahia per potere acquistare
questi elettrodomestici con una decina di rate e con gli interessi di un paio
d’anni, anche se, così facendo, pagano tre volte il prezzo del prodotto.
Lo stesso riferimento a Casas Bahia, si trova
anche nella celebre frase del “Mamona Dinho” nella canzone di Chopis Centis: “A
minha felicidade è un crediàrio nas Casas Bahia” (La mia gioia è una carta di
credito nella Casas Bahia).
Mamma Africa, oltre a prendersi cura del
bambino fa anche “denguim”, altra parola interessantissima, che è un diminutivo
carino, tipico della regione nordestina della parola “dengo” che non ha alcuna
traduzione in italiano.
Nel 2016 Bob Dylan vinse il Premio Nobel per la
Letteratura. Bob Dylan è statunitense e scrive in inglese; Chico Buarque è
brasiliano e scrive in portoghese. Se fosse il contrario, cioè se Chico
scrivesse in inglese e Bob Dylan in portoghese, l’illustre commissione svedese
avrebbe certamente premiato il cantautore brasiliano.
Nessun altro
come Chico Buarque de Hollanda è stato in grado di interpretare e di creare un
collegamento tra il più alto livello culturale classico e la più genuina
semplicità popolare. Geniali sono la sua sensibilità e la sua creatività. Lui è
l’autore di un numero pazzesco di brani sempre diversi tra loro, con una
varietà infinta di argomenti e di trame.
“O que será” unisce
tre forme diverse di arte: Musica, Cinema e Letteratura. La musica fu composta
per il film “Dona Flor e i suoi due mariti” diretto dal grande regista
brasiliano Bruno Barreto. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Jorge Amado,
scrittore apprezzato e amato in tutto il mondo e da più generazioni.
Jorge Amado
Jorge Amado è
lo scrittore brasiliano più conosciuto e letto in Italia: praticamente tutti i
suoi romanzi sono stati tradotti in italiano. “Capitani della spiaggia”
(Capitães da areia, 1936); “Gabriella, garofano e cannella” (Gabriela, cravo e
canela, 1958); “La bottega dei miracoli” (Tenda dos milagres, 1969); “Vita e
miracoli di Tieta de Agreste” (Tieta do Agreste, 1977); “Tocaia grande: la
faccia oscura” (Tocaia grande. A face obscura, 1985) sono solo alcuni dei suoi
grandi romanzi più conosciuti. Il libro “Dona Flor e i suoi due mariti” (Dona
Flor e seus dois maridos, 1966) è stato tradotto in italiano da Elena Grechi.
Jorge Amado
è considerato in Brasile l’autore “regionalista” della seconda fase del
movimento letterario modernista. Il termine “regionalista” è dovuto
principalmente al fatto che Jorge Amado ambientò i suoi romanzi nella terra in
cui era nato: Bahia. Bahia è la regione del Brasile che è sempre stata una
fonte inesauribile di arte e cultura, la patria di grandi artisti brasiliani ed
inoltre una calda terra di sole e mare, con persone considerate sempre allegre
e amichevoli. La sensualità della gente di Bahia è comunemente ritratta nei libri
di Jorge Amado ed è molto presente nel libro “Dona Flor e i suoi due mariti”.
Nel 1976 vi
fu un adattamento cinematografico del romanzo diretto dal regista Bruno Barreto
e Dona Flor fu interpretata da Sônia Braga come protagonista; José Wilker nel
ruolo di Vadinho, il primo e sensuale marito di Dona Flor, e Mauro Mendonça fu
il farmacista che sposa la vedova Dona Flor dopo la morte di Vadinho. Il nuovo
marito non soddisfa del tutto la passionale moglie Dona Flor dal punto di vista
sessuale. Allora lo spirito di Vadinho, ritorna sulla terra e, mostrandosi
soltanto a lei, inizia a stuzzicarla. Finalmente Dona Flor con il ritorno di
Vadinho, seppure solo in sembianze di spirito e non in carne ed ossa, torna a
rivivere la passione.
Bruno
Barreto è un importante regista, sceneggiatore e produttore cinematografico
brasiliano. Grazie al grande successo internazionale del film “Donna Flor e i
suoi due mariti”, riesce a farne una nuova versione hollywoodiana, con il
titolo: “C'è... un fantasma tra noi due”, collaborando come sceneggiatore. Nel
1983 Bruno Barreto dirige e scrive la sceneggiatura di un altro romanzo di
Jorge Amado, “Gabriela”, con la stessa Sônia Braga come protagonista insieme a
Marcello Mastroianni.
Per scrivere
le canzoni del film “Dona Flor e i suoi due mariti”, Bruno Barreto invita i
suoi amici: Chico Buarque de Hollanda e Francis Hime. Così nasce “O que será”
con la musica di Francis Hime e i testi di Chico Buarque de Hollanda. Esistono
tre diverse versioni di “O che será”: “A flor da Terra”, “A flor da Pele” e
“Abertura”. Il brano “A flor da pele” si concentra sul rapporto amoroso e
sensuale tra Vadinho e Dona Flor, mentre la canzone finale, “A flor da terra”,
è una canzone di libertà, dal contenuto più forte e politico.
Nel 1989 il
brano “A flor da Terra” ha avuto una traduzione italiana piuttosto fedele all’originale
curata da Ivano Fossati. Il brano è contenuto nell’album “Di terra e di vento” ed
è cantato da Fiorella Mannoia che, tra le interpreti italiane, è sicuramente la
più attratta e influenzata dalla musica e dalla cultura brasiliana.
Testo di Barbarella Happi, Marcelo Solla e Sabina Samba