giovedì 21 novembre 2019
Mama Africa
sabato 5 ottobre 2019
O Que Será
O que será (À flor da Terra)
(Chico Buarque e Francis Hime)
O que será, que será?
Que andam suspirando pelas
alcovas
Que andam sussurrando em versos
e trovas
Que andam combinando no breu
das tocas
Que anda nas cabeças anda nas
bocas
Que andam acendendo velas nos
becos
Que estão falando alto pelos
botecos
E gritam nos mercados que com
certeza
Está na natureza
Será, que será?
O que não tem certeza nem nunca
terá
O que não tem conserto nem
nunca terá
O que não tem tamanho...
O que será, que será?
Que vive nas ideias desses
amantes
Que cantam os poetas mais
delirantes
Que juram os profetas
embriagados
Que está na romaria dos
mutilados
Que está na fantasia dos
infelizes
Que está no dia a dia das
meretrizes
No plano dos bandidos dos
desvalidos
Em todos os sentidos...
Será, que será?
O que não tem decência nem
nunca terá
O que não tem censura nem nunca
terá
O que não faz sentido...
O que será, que será?
Que todos os avisos não vão
evitar
Por que todos os risos vão
desafiar
Por que todos os sinos irão
repicar
Por que todos os hinos irão
consagrar
E todos os meninos vão
desembestar
E todos os destinos irão se
encontrar
E mesmo o Padre Eterno que
nunca foi lá
Olhando aquele inferno vai
abençoar
O que não tem governo nem nunca
terá
O que não tem vergonha nem
nunca terá
O que não tem juízo...
Ah Che Sarà
(testo italiano di Ivano Fossati)
Ah, che sarà, che sarà
che vanno sospirando nelle alcove
Che vanno sussurrando in versi e strofe
Che vanno combinando in fondo al buio
Che gira nelle teste e nelle parole
Che accende candele nelle processioni
Che va parlando forte nei portoni
e grida nei mercati che con certezza
Sta nella natura nella bellezza
Quel che non ha ragione né mai ce l'avrà
quel che non ha rimedio né mai ce l'avrà
quel che non ha misura.
Ah, che sarà che sarà
che vive nell'idea di questi amanti
che cantano i poeti più deliranti
che giurano i profeti ubriacati
che sta sul cammino dei mutilati
e nella fantasia degli infelici
che sta nel dai e dai delle meretrici
nel piano derelitto dei bambini
Ah, che sarà, che sarà
quel che non ha decenza né mai ce l'avrà
quel che non ha censura né mai ce l'avrà
quel che non ha ragione.
Ah, che sarà, che sarà
che tutti i loro avvisi non potranno
evitare
che tutte le risate andranno a sfidare
che tutte le campane andranno a cantare
e tutti i figli insieme a consacrare
e tutti i figli insieme a purificare
e i nostri destini ad incontrare
perfino il Padre Eterno da così lontano
guardando quell'inferno dovrà benedire
quel che non ha governo né mai ce l'avrà
quel che non ha vergogna né mai ce l'avrà
quel che non ha giudizio.
Nessun altro
come Chico Buarque de Hollanda è stato in grado di interpretare e di creare un
collegamento tra il più alto livello culturale classico e la più genuina
semplicità popolare. Geniali sono la sua sensibilità e la sua creatività. Lui è
l’autore di un numero pazzesco di brani sempre diversi tra loro, con una
varietà infinta di argomenti e di trame.
“O que será” unisce
tre forme diverse di arte: Musica, Cinema e Letteratura. La musica fu composta
per il film “Dona Flor e i suoi due mariti” diretto dal grande regista
brasiliano Bruno Barreto. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Jorge Amado,
scrittore apprezzato e amato in tutto il mondo e da più generazioni.
Jorge Amado è
lo scrittore brasiliano più conosciuto e letto in Italia: praticamente tutti i
suoi romanzi sono stati tradotti in italiano. “Capitani della spiaggia”
(Capitães da areia, 1936); “Gabriella, garofano e cannella” (Gabriela, cravo e
canela, 1958); “La bottega dei miracoli” (Tenda dos milagres, 1969); “Vita e
miracoli di Tieta de Agreste” (Tieta do Agreste, 1977); “Tocaia grande: la
faccia oscura” (Tocaia grande. A face obscura, 1985) sono solo alcuni dei suoi
grandi romanzi più conosciuti. Il libro “Dona Flor e i suoi due mariti” (Dona
Flor e seus dois maridos, 1966) è stato tradotto in italiano da Elena Grechi.
Jorge Amado
è considerato in Brasile l’autore “regionalista” della seconda fase del
movimento letterario modernista. Il termine “regionalista” è dovuto
principalmente al fatto che Jorge Amado ambientò i suoi romanzi nella terra in
cui era nato: Bahia. Bahia è la regione del Brasile che è sempre stata una
fonte inesauribile di arte e cultura, la patria di grandi artisti brasiliani ed
inoltre una calda terra di sole e mare, con persone considerate sempre allegre
e amichevoli. La sensualità della gente di Bahia è comunemente ritratta nei libri
di Jorge Amado ed è molto presente nel libro “Dona Flor e i suoi due mariti”.
Nel 1976 vi
fu un adattamento cinematografico del romanzo diretto dal regista Bruno Barreto
e Dona Flor fu interpretata da Sônia Braga come protagonista; José Wilker nel
ruolo di Vadinho, il primo e sensuale marito di Dona Flor, e Mauro Mendonça fu
il farmacista che sposa la vedova Dona Flor dopo la morte di Vadinho. Il nuovo
marito non soddisfa del tutto la passionale moglie Dona Flor dal punto di vista
sessuale. Allora lo spirito di Vadinho, ritorna sulla terra e, mostrandosi
soltanto a lei, inizia a stuzzicarla. Finalmente Dona Flor con il ritorno di
Vadinho, seppure solo in sembianze di spirito e non in carne ed ossa, torna a
rivivere la passione.
Bruno
Barreto è un importante regista, sceneggiatore e produttore cinematografico
brasiliano. Grazie al grande successo internazionale del film “Donna Flor e i
suoi due mariti”, riesce a farne una nuova versione hollywoodiana, con il
titolo: “C'è... un fantasma tra noi due”, collaborando come sceneggiatore. Nel
1983 Bruno Barreto dirige e scrive la sceneggiatura di un altro romanzo di
Jorge Amado, “Gabriela”, con la stessa Sônia Braga come protagonista insieme a
Marcello Mastroianni.
Per scrivere
le canzoni del film “Dona Flor e i suoi due mariti”, Bruno Barreto invita i
suoi amici: Chico Buarque de Hollanda e Francis Hime. Così nasce “O que será”
con la musica di Francis Hime e i testi di Chico Buarque de Hollanda. Esistono
tre diverse versioni di “O che será”: “A flor da Terra”, “A flor da Pele” e
“Abertura”. Il brano “A flor da pele” si concentra sul rapporto amoroso e
sensuale tra Vadinho e Dona Flor, mentre la canzone finale, “A flor da terra”,
è una canzone di libertà, dal contenuto più forte e politico.
Nel 1989 il
brano “A flor da Terra” ha avuto una traduzione italiana piuttosto fedele all’originale
curata da Ivano Fossati. Il brano è contenuto nell’album “Di terra e di vento” ed
è cantato da Fiorella Mannoia che, tra le interpreti italiane, è sicuramente la
più attratta e influenzata dalla musica e dalla cultura brasiliana.
Testo di Barbarella Happi, Marcelo Solla e Sabina Samba
venerdì 27 settembre 2019
Na Cadência do Samba / Samba Beat
lunedì 31 dicembre 2018
Não deixe o samba morrer
Testo di Marcelo Solla e Sabina Samba
Madalena
Madalena
(Ivan Lins e Ronaldo Monteiro
de Souza)
Oh Madalena, o meu peito
percebeu
Que o mar é uma gota
Comparado ao pranto meu
Fique certa, quando o nosso
amor desperta
Logo o sol se desespera
E se esconde lá na serra
Eh, Madalena, o que é meu não
se divide
Nem tampouco se admite
Quem do nosso amor duvide
Até a lua se arrisca num
palpite
Que o nosso amor existe
Forte ou fraco alegre ou triste
Traduzione
O Maddalena, il mio petto ha percepito
Che il mare è una goccia
In confronto al mio pianto
Stai sicura, quando il nostro amore si
sveglia
Allora il sole si dispera
E si nasconde sui monti.
Eh, Maddalena, ciò che è mio non si divide
Tanto meno è ammesso che qualcuno dubiti
del nostro amore.
Perfino la luna azzarda a suggerire che il
nostro amore esiste
Forte o debole, allegro o triste
BrèSamba - Aprile 2018 - Teatro Telaio
Ronaldo
Monteiro de Souza scrive il testo di questa canzone con l’aiuto di Ivan Lins
che compone le musiche. Lo scrive in ricordo di un amore passato, per una donna
di nome Vera Regina. Il nome Maddalena fu scelto a caso e diede il titolo a
numerose altre canzoni scritte da altri autori brasiliani come la “Madalena do
Jucú” di Martinho da Vila o la zingara “Sandra Rosa Madalena” di Sidney Magal.
Ivan Lins è
stato uno dei compositori brasiliani di maggiore successo all'estero, portando
e promuovendo la musica brasiliana in diversi paesi. Nato a Rio de Janeiro nel
1945, visse la sua adolescenza a Boston. Quando tornò a Rio de Janeiro, studiò
nel Collegio Militare. Più tardi si laureò in chimica industriale
all'Università federale di Rio de Janeiro. La sua musica è frutto di una combinazione
di jazz con la tradizione brasiliana, mescolando le sue origini brasiliane con la
cultura musicale del jazz che ha imparato ad apprezzare negli Stati Uniti.
Tra i suoi grandi successi, oltre a “Madalena”, ci sono “Começar de novo”, “Bandeira do divino”, “Novo tempo”, “Vitoriosa”, “Aos nossos filhos”. Collaborò, inoltre, con Michael Bublé alla realizzazione di un brano musicale dal titolo “Wonderful Tonight”.
“Madalena” è
stata registrata da Elis Regina. Tutti i principali compositori brasiliani
sognavano di far interpretare le proprie canzoni da Elis Regina. Di questa
grande artista vanno evidenziate due qualità: innanzitutto è stata la maggior
“reveladora” (talent scout)
di compositori brasiliani. Ha infatti scoperto e promosso diversi artisti
sconosciuti prima, che successivamente sono stati apprezzati grazie alle sue
interpretazioni: oltre a Ivan Lins, ha dato grande fama a Renato Teixeira,
Belchior, Milton Nascimento, João Bosco, Adoniran Barbosa, Tim Maia, Gilberto
Gil, Aldir Blanc, Tom Jobim e molti altri. Elis aveva, inoltre, una
straordinaria capacità di trasformarsi ed era in grado di interpretare ogni
canzone in modo sempre diverso, molto personale, intimo ed esplosivo.
Elis Regina
Carvalho Costa nacque a Porto Alegre, nel Rio Grande do Sul il 17 marzo 1945 e
la sua storia si intreccia con la storia della musica brasiliana. Ai sui esordi
ha cantato la Bossa Nova e il Samba ed è stata leader della rinnovazione della
musica brasiliana essendo tra i precursori della MPB (Musica Popular
Brasileira). Alla fine degli anni ‘60 ha partecipato e vinto alcuni dei
principali festival della canzone brasiliana. Negli anni ‘70 sebbene abbia
vissuto giorni assai difficili perché mal tollerava la dittatura militare
brasiliana, è stato tuttavia il suo periodo migliore per la produzione
musicale, facendo molte tournée anche in Europa dove ebbe grande successo,
specialmente nelle sue due partecipazioni al Festival di Montreux in Svizzera.
Negli anni
'80, all'apice della sua carriera, morì di una morte inaspettata. Era il 19
gennaio 1982 quando Elis fu trovata morta nel suo appartamento a San Paolo
all'età di soli 36 anni, lasciando tre figli, Joao Marcelo, Pedro Mariano e
Maria Rita, che attualmente stanno portando avanti la loro carriera di cantanti
con la responsabilità di rappresentare la loro madre che è la più grande
cantante in Brasile.
venerdì 19 gennaio 2018
Brazil com Z é pra Cabra da Peste, Brasil con S é a Nação do Nordeste
Il numero degli abitanti è pari, circa, a quello dell'Italia, ma la regione del Nordeste del Brasile ha un'area di estensione cinque volte più grande.
“Vou invadir o Nordeste
Seu cabra da peste
Sou Mangueira
Com forró e xaxado
O filho do chão rachado
Vem com a Estação Primeira”
“Mangueira encanta
E canta a história que o povo faz, ô, ô, ô, ô,
Vem mostrar a nação do valente sertão
De guerras e de sonhos imortais
A cada invasão, uma reação
Pra cada expedição, um brado surgia
Brilhou o sol no sertão
À luz de um novo dia
Lendas e crendices
mistérios que vêm ao luar
No Velho Chico naveguei, com meu cantar”
“Il coraggioso Sertão delle guerre e dei sogni immortali dove per ogni invasione o spedizioni aveva una reazione e un grido che si alzava” testimonia la fatica del bianco europeo e dello Stato legale a raggiungere questa parte dell'entroterra della regione del Nordeste. Questo popolo aveva una propria cultura e una propria legge. Faceva parte di questa popolazione il “cangaçeiro” e le sue bande, e il bandito più famoso era Lampião, capo della banda più forte, che per molto tempo aveva vissuto nel Sertão a imporre le proprie regole. Gli uomini di “cangaçeiros” erano considerati banditi per la polizia, ma visti come eroi per molte persone del popolo nordestino.
“Leggende, superstizioni e misteri che vengono alle luce della luna”: questi versi si riferiscono al sincretismo religioso e al misticismo del popolo nordestino. “Velho Chico” (Vecchio Chico) fa riferimento al grande fiume São Francisco (San Francesco) che passa nel territorio ed è molto importante per la navigazione e per l'economia locale. “Chico” in Brasile è utilizzato come diminutivo del nome “Francisco” (Francesco).
“No canto e na dança
No pecado ou na fé, vou seguir no arrasta-pé
Deixa o povo aplaudir
Ao som da sanfona
Vou descendo a ladeira
Com o trio da Mangueira
Doce Cartola, sua alma está aqui”
“Padim, Padre Ciço, faça chover alegria
Pra que cada gota seja o pão de cada dia
Jogo flores ao mar pra saudar Iemanjá
E na lavagem do Bonfim, eu peço axé
Terra encantada e predestinada
Tua beleza não tem fim
Brasil, no coração eu levo paz
Pau-de-arara nunca mais.”