Chega de Saudades
(Tom Jobim e Vinicius de Moraes)
Vai minha tristeza
E diz a ela que sem ela não pode ser
Diz-lhe numa prece
Que ela regresse
Por que eu não posso mais sofrer
Chega de saudade
A realidade é que sem ela não há paz
Não há beleza é só tristeza e a melancolia
Que não sai de mim
Não sai de mim, não sai.
Mas se ela voltar que coisa linda, que coisa louca
Pois há menos peixinhos a nadar no mar
Do que os beijinhos que eu darei na sua boca
Dentro dos meus braços os abraços
Hão de ser milhões de abraços apertado assim
Colado assim, calado assim
Abraços e beijinhos
E carinhos
sem ter fim
Que é pra acabar com esse negócio
De você viver sem mim
Chega de Saudade
(Giorgio
Calabrese)
Va da lui,
tristezza
E tieni a
mente che
Vorrei
soltanto da te
Che mi
comprendesse e decidesse
Di ritornare
qui da me
Stare
separati
Ha dimostrato
Che da soli
non c'è pace
Né bellezza
ma
Tristezza,
malinconia
Che non
passano
Non terminano
mai.
Va da lui,
tristezza
Sospirando
che sei stata
Sempre con me
Che monotonia
La compagnia
che ci siam fatte io e te
Stare
separati m'è bastato
Ed è tempo di
riprendere una vita
Che
decisamente non sia
Una lunga
fila di inutilità.
Che monotonia
La compagnia
che ci siam fatte io e te
Stare
separati m'è bastato
Ed è tempo di
riprendere una vita
Che
decisamente non sia
Una lunga
fila di inutilità.
No more Blues
(Jon Hendricks)
I'm going back home
I promise no more to roam
Home is where the heart is
The fun and parties
My heart's been right there all along
No more fears
And no more sighs
No more tears
I've said my last good-byes
If trouble beckons me I swear I'm going to refuse
I'm going to settle down
There'll be no more blues.
Everyday when I am far away
My thoughts turn homeward, forever homeward
I've
travelled round this world in search of happiness
But all the
happiness I found was in my hometown
I'm going
back home
I'm through
with all my wanderings
Now I'll
settle down and never roam
Find a man
and make a home
When we
settle down
There'll be
no more blues
Nothing but
happiness
When we
settle down
There'll be
no more blues
Toquinho e Vinicius
de Moraes, nel 1974 registrano un album chiamato semplicemente “Vinicius e
Toquinho”. In questo album, uno dei brani era “Carta ao Tom 74” i cui primi
versi erano:
Rua Nascimento Silva, cento e sete
Você ensinando pra Elizete
As canções de canção do amor demais
Nel 1958 Tom Jobim
viveva in un appartamento il cui indirizzo era indicato nel primo verso della
canzone e insegnava alla cantante Elizete Cardoso le canzoni dell’album “Canção
do amor demais”. In questo album il primo pezzo era “Chega de Saudades”,
composta da Vinicius de Moraes e Tom Jobim, come tutti gli altri brani
dell’album. In questo suonava la chitarra un giovane ragazzo chiamato “João
Gilberto”. Era la sua prima registrazione in studio ed era la prima volta che
lavoravano insieme i tre più importante artisti della “Bossa Nova”. Questo
album è di solito considerato il primo in assoluto della “Bossa Nova” e “Chega
de Saudades” è accreditata come la sua musica simbolo.
Vinicius de Moraes e
Tom Jobim avevano già collaborato nel 1956 nell’opera “Orfeu da Conceiçao”.
La casa discografica “A Festa”, del giornalista Irineu Garcia, era
specializzata nelle pubblicazioni di poesie recitate da importanti attori e
artisti dal tempo. Irineu Garcia lavorava insieme a Vinicius nell’organo di
diplomazia del Ministero dell’Estero brasiliano: “Itamarati”. Irineu già
aveva voglia di fare un disco di poesia di Vinicius e così venne l’idea di
lavorare su questa poesia musicata da Tom Jobim. Tutto ciò è facilmente
comprensibile già guardando la copertina dell’album su cui è scritto: Poesia
“Vinicius de Moraes” e musica “Tom Jobim”. Irineu voleva invitare Dolores Duran
per cantare questo brano, ma Vinicius insistette per avere la famosa Elisete
Cardoso, che in quello stesso anno stava registrando anche la colonna sonora
del film “Orfeu Negro” che nell’anno successivo, nel 1959, vinse la
Palma d’oro al Festival di Cannes e portando la musica di Tom Jobim e Vinicius
in Europa.
João Gilberto
registra nel 1959 il suo primo album: “Chega de Saudades”. La prima e
più importante musica, che dà il nome all’album, è interpretata con un ritmo
molto cadenzato. Questo album vende in un anno centomila copie e per questo, la
rivista “Manchete” pubblica una reportage speciale su João Gilberto.
Nella copertina appare l’immagine di João e il titolo: “Samba Bossa Nova”.
Era la prima volta che si usava il termine “Bossa Nova”.
Insieme alla “Bossa
Nova”, il brano “Chega de Saudades” è uno strepitoso successo e negli
anni 60 sarà una delle musiche più suonata tra i musicisti jazz. È stata
registrata da diversi cantanti brasiliani e alcuni stranieri come Stan Getz,
Quincy Jones e Dizzy Gillespie. In inglese la canzone si chiama “No more
blues” e il suo testo è stato scritto da John Hendricks. In Italia, Mina la
registra nel suo album “Stessa spiaggia, stesso mare” nel 1963 con testo in
italiano di Giorgio Calabrese che, purtroppo, non contiene la parte B della
canzone, quella con l’armonia più complessa e interessante. Forse perché in
Italia abbia “più pesciolino a nuotare nel mare che i bacini che io darò nella
tua bocca”.
Testo scritto da Marcelo Solla e Barbarella Happi
Belíssima apresentação e escrito verídico!!!
RispondiEliminaMeravigliosa!!!!!
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