O Leãozinho
(Caetano Veloso)
Gosto muito de te
ver, leãozinho
Caminhando sob o sol
Gosto muito de você,
leãozinho
Para desentristecer,
leãozinho
O meu coração tão só
Basta eu encontrar
você no caminho
Um filhote de leão,
raio da manhã
Arrastando o meu olhar
como um ímã
O meu coração é o
sol, pai de toda cor
Quando ele lhe doura
a pele ao léu
Gosto de te ver ao
sol, leãozinho
De ter ver entrar no
mar
Tua pele, tua luz,
tua juba
Gosto de ficar ao
sol, leãozinho
De molhar minha juba
De estar perto de
você e entrar numa
Leoncino
(Mauro Faccioli)
Ma che bello incontrarti, leoncino
camminando sotto il sol
è proprio bello incontrarti, leoncino
Per rallegrare insieme a te, leoncino
questo cuore tanto sol
Mi basta d'incontrarti sul mio cammino
Un cucciolo di leon, raggio del mattino
cattura il mio sguardo come un magnete
Il mio cuore è come il sole, padre dei colori
che scalda l'aria e disegna nuvolette
Mi piace vederti al sole, leoncino
ruggire tra le onde del mar
La tua pelle, la tua luce, la tua chioma
Mi piace star con te al sole, leoncino,
giocare con la tua criniera
camminare insieme a te verso la sera
Pochi posti al mondo possono essere fonte
di ispirazione come il quartiere di Ipanema, a Rio de Janeiro. Forse non lo
sai, ma la Ragazza di Ipanema, per esempio, esiste davvero. Helô Pinheiro aveva
17 anni e quell’inverno del 1962 abitava in Via Montenegro, quando, camminando verso
il mare, passò nella Via Prudente de Moraes, dove c’era il bar Veloso. Seduti a
uno dei tavoli del Veloso, c’erano il poeta Vinícius de Moraes e il musicista
Antonio Carlos Jobim quando quella “musa dal corpo dorato” sfilò davanti a
loro. Secondo la leggenda, proprio lì a Veloso, innaffiati da una decina di
bicchieri di Whisky, Tom e Vinicius hanno dato vita alla canzone che per i brasiliani
vale più del loro inno nazionale.
Negli anni successivi, il quartiere divenne
il luogo preferito dagli intellettuali, artisti, poeti, musicisti e scrittori. Ipanena
sta a Rio de Janeiro come il Greenwich Village sta a New York. Tuttavia, mentre
Greenwich Village era pieno di club seminterrati bui che echeggiano di
malinconici sassofoni e poesie beat recitate sui marciapiedi pieni di neve, Ipanema
contagiava, invece, con la gioia degli accordi di Bossa Nova sui marciapiedi dei
bar. Questo, ovviamente, accadeva durante la notte, perché durante il giorno,
lasciare la spiaggia prima del tramonto era praticamente un atto criminale.
Negli anni ‘70 era comune trovare sulla
spiaggia intorno alle dune, una folla di giovani capelloni. Seduta al centro di
quegli hippy c’era la cantante Gal Costa. Lì, proprio nella sabbia, Gal cantava
successi della musica brasiliana (o meglio, futuri successi). E fu in quel
luogo soprannominato A Duna da Gal, che uno dei suoi frequentatori, Caetano
Veloso, ha creato uno di questo successi della musica brasiliana. “O Leãozinho”
– che ora guadagna anche la versione in italiano, “Leoncino”, adattata da Mauro
Faccioli.
Così come la Ragazza di Ipanema, esiste
anche il Leãozinho. Dadi Carvalho è nato il 16 Agosto 1952 (cioè, sotto il
segno del Leone) e a quel tempo era già considerato uno dei più grandi bassisti
del Brasile. Quando “O Leãozinho” è uscito nell’album “Bicho”, di Caetano, nel
1977, Dadi suonava con il gruppo A Cor do Som e aveva già registrato la traccia
“Scarlet” con Mick Jagger, il cantante dei Rolling Stones.
Quando vide quel ragazzo che possedeva
un aspetto androgino: corpo snello, una chioma che sembrava più la criniera di un
leone e che camminava sulla Duna da Gal sotto il sole di Ipanema,
Caetano tirò fuori la sua chitarra e, prima del tramonto, creò la musica O Leãozinho.
È vero che Caetano e Dadi si erano già
conosciuti anni prima, quando Dadi abitava nell’appartamento del suo antico
gruppo, Os Novos Baianos. Però, quando abitava nell’appartamento nel quartiere
di Botafogo, Caetano non aveva avuto nessuna ispirazione. Tale ispirazione
poteva solamente accadere a Ipanema. Alla fine dei conti, il mare in cui all’io
lirico piace vedere entrare il Leãozinho è lo stesso mare verso cui cammina
Helô Pinheiro, allo stesso modo in cui il sole indora la sua pelle è lo stesso
sole che ha dorato il corpo di Helô nell’inverno del 1962.
Forse anche per questo pochi luoghi al mondo sono così fonte di ispirazione. Sia per il Veloso della Ragazza di Ipanema sia per il Ragazzo di Ipanema del Veloso, quando si cammina in quel quartiere, anche il cuore più solo disrattristarsi. Come avevano già detto Tom e Vinícus, dev’essere proprio per colpa dell’amore.
Testo di João Alexandre
Traduzioni di Josi Solla e Barbarella Happi
Bravo!!!!!
RispondiEliminaBraviiii
RispondiEliminaQue esperteza ao alinhar o fio condutor do Bar Veloso às Dunas da Gal e fechando com chave de ouro: Veloso de Ipanema/Ipanema de Veloso!!! E espraiando a onda nos corações solitários e vagabundos, depois de ter surfado por Tom, Vinícius, A Cor do Som, Novos Baianos e Mick Jagger! E tudo num texto enxuto e harmônico como uma canção! Eu só aumento o coro! Bravíssimo João! Parabéns também para as tradutoras, as cantoras e todo o Giardino Elettriko! Esse blog bem que merecia virar um livro!!!
RispondiElimina