Flor di Lis
(Djavan)
Valei-me, Deus
É o fim do nosso amor
Perdoa, por favor
Eu sei que o erro
aconteceu
Mas não sei o que fez
Tudo mudar de vez
Onde foi que eu
errei?
Eu só sei que amei
Que amei, que amei,
que amei
Que minha ilusão
Foi dar meu coração
Com toda força
Pra essa moça me fazer feliz
E o destino não quis
Me ver como raiz
De uma flor de lis
E foi assim que eu vi
Nosso amor na poeira, poeira
Morto na beleza fria de Maria
E o meu jardim da vida
Ressecou, morreu
Do pé que brotou
Maria
Nem margarida nasceu
Giglio
Vale, Dio
È la fine del nostro
amore
perdona, per favore
Lo so che è accaduto un
errore
Ma non so cosa sia
successo
tutto cambia
irrimediabilmente
Dove ho sbagliato?
So solo che ho amato
Che ho amato, che ho amato,
che ho amato
Sarà, forse
Che la mia illusione
È stato dare il mio
cuore
con tutte le mie
forze
a questa ragazza che
mi rende felice
Ma il destino non ha
voluto
vedermi come una radice
di un giglio
Ed è così che ho
visto
Il nostro amore nella
polvere, polvere
Morto nella fredda
bellezza di Maria
E il mio giardino
della vita
è appassito, è morto
Dalla pianta da cui
germogliò Maria
non è nata nemmeno
margherita
Una delle leggende più grande nella storia di Djavan è il brano “Flor de Lis”. Si dice che Djavan compose questa musica per sua figlia Margarida e per sua moglie Maria che sono decedute insieme durante il parto. Il medico chiese a Djavan di scegliere quale delle due volesse salvare. Lui disse che voleva salvare entrambe, ma morirono sia la madre, sia la bambina.
Ma questo è una grande leggenda ed è stata negata diverse volte dallo stesso autore in numerose interviste. È vero che Djavan è stato sposato con Maria Aparecida dos Santos Viana dal 1972 al 1998, ma lei è ancora viva e non hanno perso nessuna figlia. È stata una grande fake news che è girata nel web.
Secondo Djavan, le
sue musiche non sono autobiografiche. La musica parla semplicemente di un amore
che è finito per un grande errore commesso da una delle parti. Ma è finito e concluso
senza molto rancore. Secondo le parole dell’autore:
“Non ho mai avuto un'impressione di tristezza per questa canzone, anche se parla di un grande amore che si è concluso male. È una canzone che racconta una storia, in modo spensierato, e questo è un malinteso [con il ritornello], ma non si compiange. Si sta concludendo la storia d’amore che ha appena raccontato.”
La musica Flor di Lis è stata registrata nel primo album di Djavan, nel 1976. Djavan aveva partecipato al “Festival Abertura”, a Sao Paulo con la musica “Fato consumado” con cui ha vinto il secondo posto. Grazie a questa esibizione, ha ricevuto l’invito a registrare un album con le sue canzoni e “Flor di Lis” è la prima musica del lato A del disco. Fu il primo successo di Djavan.
Djavan Caetano Viana
è nato nella regione dell’Alagoas, nella città di Maceio, il 27 gennaio 1949 in
una famiglia povera, da padre olandese e madre afrobrasiliana nera. Era una
mescolanza tipica del Brasile, dove l’idea di razza si fonde nel popolo
mulatto, cafuso e mameluco. (In portoghese il mulato è l’incrocio
tra un bianco e un nero; cafuso è l’incrocio tra un bianco e un
indigeno; mameluco è l’incrocio tra un nero e un indigeno).
Dopo avere imparato a suonare la chitarra da autodidatta, formò a 18 anni il gruppo musicale LSD (Luce, Suono e Dimensione) ancora nell’Alagoas. A 24 anni decise di trasferirsi a Rio de Janeiro per seguire la carriera musicale. A Rio de Janeiro le sue composizioni cominciarono a essere conosciute. Nana Caymmi registra “Dupla traição”, Maria Bethânia registra “Álibi”, Roberto Carlos registra “A ilha”, Gal Costa registra “Açaí” e “Faltando um pedaço” e Caetano Veloso registra la musica Sina cambiando il verbo “caetaneare” per il verbo “djavaneare”. Negli anni ‘80 Djavan inizia la sua carriera internazionale e viaggia a Los Angeles per registrare il suo album “Luz” (1982). Il brano “Samurai” vanta la partecipazione di Steve Wonder che suona l’armonica a bocca. Nel 2015 ha ricevuto un Latin Grammy Award onorario per tutta la sua opera.
In Italia, Loredana
Bertè e Fiorella Mannoia hanno registrato brani di Djavan. Loredana Bertè
registrò i brani “Jazz”, dall'album del 1983 (titolo originale Sina) e “Petala”,
dall’album “Savoir faire” del 1984. Nel 1985, Loredana registrò l’album
“Carioca” solo con canzoni di Djavan. I testi in italiano sono di Enrico
Ruggeri e Bruno Lauzi. “Banda Clandestina”, “Topazio”, “Seduzir”, “Samurai”
e “Acqua” sono alcuni brani di questo bellissimo album che ha però un nome
sbagliato: si sarebbe dovuto chiamare “Alagoano” al posto di “Carioca”:
Carioca è chi è nato a Rio de Janeiro e Alagoano è chi è nato
nell’Alagoas, regione dove è nato Djavan.