BrèSamba - O Bonde São Januário - Eleonora Olivares e Sabina Samba
O Bonde São Januário
(Ataulfo Alves e Wilson Batista)
Quem trabalha é que tem razão
Eu digo e não tenho medo de errar
O bonde São Januário
Leva mais um operário
Sou eu que vou trabalhar
Antigamente eu não tinha juízo
Mas resolvi garantir meu futuro
Vejam vocês
Sou feliz vivo muito bem
A boemia não dá camisa ninguém.
O Bonde São Januário
Chi lavora è chi è corretto
io dico e non ho paura di sbagliare
Il tram São Januàrio
porta un operaio in più
sono io che vado a lavorare
Prima ero senza giudizio
Ma ho deciso di garantire il mio futuro
Vedete voi
Sono felice e vivo molto bene
La boemia non dà camicia a nessuno
Il discorso di Getúlio Vargas ai lavoratori nel Stadio Sao Januário
Negli anni ‘40 del secolo scorso anche il
Brasile visse la sua dittatura comandata da Getulio Vargas, che aveva un grande
idolo in Europa: Benito Mussolini. La legislazione del lavoro in Brasile è
basata sulla Carta del Lavoro del fascista. Il primo di maggio di ogni anno nello
stadio “São Januàrio” della squadra di calcio Vasco da Gama, a Rio de Janeiro, Getúlio
teneva un lungo discorso indirizzato ai lavoratori. I suoi sermoni cominciavano
sempre con “Trabalhadores do Brasil” (Lavoratori del Brasile), ed erano un
esplicito invito a mettersi a servizio dello Stato, garante del cittadino. Il
vecchio “malandro carioca”, pericoloso e furbo, doveva ora guardare all’immagine
della nuova filosofia del “Lavoro”. Il “Malandro” non può più soltanto bighellonare
in spiaggia giocando a calcio, bevendo “cachaça”, suonando la chitarra, le
percussioni e facendo samba. Il “Malandro” deve diventare un “Lavoratore”, deve
iscriversi al sindacato, deve pagare l’INPS, deve diventare un “socio” dello
Stato. Il DIP (Departamento de Impresa e Propaganda) era un organo di
repressione che approfittò della popolarità della radio e del samba per plasmare
questa nuova immagine. Il brano “O Bonde de São Januário” diventa un inno dei
lavoratori.
Però...
...un sambista mai farebbe un samba per appoggiare
la dittatura. Nel testo originale di Ataulfo Alves e Wilson Baptista non
troviamo traccia di alcun operaio. Venne censurato, poiché apostrofava il
“sócio”, il lavoratore iscritto al sindacato, come “otario”, un appellativo
tutt’altro che complimentoso: il lavoratore è al servizio della dittatura. Il
testo critica dunque i sindacati e la loro compromissione con lo stato
dittatoriale. Il brano fu poi registrato da Ciro Monteiro con la “piccola”
alterazione operata dal DIP: “sócio otário” venne sostituito da “operário”,
cambiamento sufficiente a stravolgere completamente il senso del messaggio.
Testo
originale censurato:
O bonde São Januário
Leva mais um sócio
otário
Só eu não vou trabalhar
“Il tram São Januário
porta un socio stronzo in più,
soltanto io non vengo a lavorare”
Testo cambiato dal
DIP:
O bonde São Januário
Leva mais um operário
Sou eu que vou trabalhar
“Il tram São Januário
porta un operaio in più,
sono io che vengo a lavorare”.
Nel video di
BrèSamba per questo blog, Eleonora Olivares canta il testo originale di Ataulfo Alves e Wilson Baptista e Sabina Samba canta il testo della
dittatura registrato
da Ciro Monteiro.
...ma volete sapere come è
finita questa storia?
ll Brasile dichiarò guerra all’Italia, invase
l’Italia e vinse la guerra!
Proprio così.
Il 22 agosto 1942 il Brasile
di Getulio Vargas, che era sostenitore di Mussolini più per interessi economici
che per ideologia, dichiarò guerra alle potenze dell’Asse, Italia, Germania e
Giappone, prendendo parte al conflitto a fianco degli alleati. Gli Stati Unuti
“regalarono” al Brasile un’industria dell’acciaio (CSN – Compania Siderúrgica
Nacional) e installarono una base militare a Natal, nel Nordeste Brasiliano.
Secondo il popolo brasiliano il Brasile non sarebbe mai entrato in guerra. Da
questa convinzione nacque l’espressione popolare "é mais fácil uma cobra fumar do que o Brasil entrar na
Guerra": è più facile veder fumare un serpente che il Brasile entrare
in guerra. Il 13 agosto 1943 il Brasile creò la FEB (Força Expedicionária Brasileira)
il cui simbolo distintivo è un serpente che fuma:
Il 2 luglio 1944 il serpente fumò
e la FEB partì per l’Italia alla volta di Napoli. L’intervento ebbe inizio nel settembre
1944, quando le truppe brasiliane liberarono Barga e la valle del fiume Serchio.
Il 21 febbraio 1944 ebbe luogo la vittoria più
importante della FEB in Italia nella battaglia di Monte Castello, alla quale
seguì la battaglia di Montese. Le truppe raggiunsero poi Bologna e Torino.
Come tutti sanno gli alleati
vinsero la guerra, ma forse non tutti ricordano che tra gli alleati ci fu il
Brasile.Circa 27.000 soldati brasiliani presero parte al conflitto e tra loro si contarono più di
2.000 caduti. Adesso, quando qualcuno vi domanderà: “Chi liberò l’Italia dal
Nazifascismo?” potrete rispondere “I Partigiani, ma anche i Brasiliani”!