venerdì 19 gennaio 2018

Brazil com Z é pra Cabra da Peste, Brasil con S é a Nação do Nordeste



Legau da Metro

Brazil com Z é Pra Cabra da Peste, Brasil com S é a Nação do Nordeste
(Samba-enredo Mangueira 2002)

Vou invadir o Nordeste
Seu cabra da peste
Sou Mangueira
Com forró e xaxado
O filho do chão rachado
Vem com a Estação Primeira

Mangueira encanta
E canta a história que o povo faz, ô, ô, ô, ô,
Vem mostrar a nação do valente sertão
De guerras e de sonhos imortais
A cada invasão, uma reação
Pra cada expedição, um brado surgia
Brilhou o sol no sertão
À luz de um novo dia
Lendas e crendices
mistérios que vêm ao luar
No Velho Chico naveguei, com meu cantar

No canto e na dança
No pecado ou na fé, vou seguir no arrasta-pé
Deixa o povo aplaudir
Ao som da sanfona
Vou descendo a ladeira
Com o trio da Mangueira
Doce Cartola, sua alma está aqui

Padim, Padre Ciço, faça chover alegria
Pra que cada gota seja o pão de cada dia
Jogo flores ao mar pra saudar Iemanjá
E na lavagem do Bonfim, eu peço axé
Terra encantada e predestinada
Tua beleza não tem fim
Brasil, no coração eu levo paz
Pau-de-arara nunca mais

Vou invadir o nordeste
Seu cabra da peste
Sou Mangueira
Som forró e xaxado, o filho do chão rachado
Vem com a Estação Primeira


    Questo samba-enredo, presentato al Carnevale del 2002 dalla scuola di samba Mangueira, parla di una regione del Brasile del Nordeste da cui prende il nome il suo popolo il Nordestino, e valorizza gli stili di vita e la cultura.

    Il numero degli abitanti è pari, circa, a quello dell'Italia, ma la regione del Nordeste del Brasile ha un'area di estensione cinque volte più grande.

    E' composto, in totale, da nove Stati: Alagoas, Bahia, Ceará, Maranhão, Paraíba, Piauí, Pernambuco, Rio Grande do Norte e Sergipe.

    La maggior parte della popolazione abita nelle metropoli più grandi, che si trovano lungo la costa, dove, grazie ad un clima caldo e mite tutto l'anno e alla presenza di spiagge meravigliose, c'è un turismo fiorente e costante. Nella regione interna, detta anche Sertão, il clima è, invece, arido e secco; le regioni desertiche e la vegetazione tipica di questo luogo, ricordano la savana africana; la foresta di quest'area si chiama Caatinga.

    Tra la costa e l'entroterra si trova la regione Zona da Mata dove si è sviluppata l'agricoltura di canna da zucchero, coltivata in particolare, durante il periodo della colonizzazione portoghese nel XVII e XVIII secoli.

    Il Nordeste è stata la prima zona brasiliana colonizzata dagli Europei e Salvador fu la prima capitale del Brasile. Per questo motivo il Nordest è molto ricco di storia e tradizione. Il popolo Nordestino è molto spirituale e l'origine della sua cultura è un tipico esempio di sincretismo religioso, derivante dalla fusione tra il cattolicesimo del popolo portoghese colonizzante, e le religioni degli africani, trascinati in Brasile come schiavi tra il XVII e il XVIII secolo, per lavorare nei campi di canna da zucchero.

Nel XX secolo ci fu un forte processo migratorio del popolo Nordestino  verso le Regioni del Sudeste, in particolare nelle città di San Paolo e Rio de Janeiro, molto più sviluppate economicamente. Questi Retirantes (migrati) lasciarono la siccità e la povertà del Nordeste per cercare lavoro e una vita migliore nelle grandi città più a sud.

Traduzione e spiegazione

“Vou invadir o Nordeste
Seu cabra da peste
Sou Mangueira
Com forró e xaxado
O filho do chão rachado
Vem com a Estação Primeira”


Invaderò il Nordeste
Cabra da peste
Io sono Mangueira
Con forró e xaxado
Il figlio del suolo screpolato
Vieni con la Estação Primeira

In questo ritornello si trova il fulcro della trama. 
Cabra da peste” è un modo di dire, tipico della regione, usato per chiamare qualcuno “tizio coraggioso”. 
Il forrò e lo xaxado sono due ritmi tipichi del Nordeste. 
Il “chão rachado” rappresenta il suolo asciutto e screpolato della regione arida del “Sertão”. 
Estação Primeira” è una parte del nome della scuola di Samba. Il nome completo è “Grêmio Recreativo e Escola de Samba Estação Primeira de Mangueira; 
La stazione del treno Mangueira, si trova sotto la collina chiamata Morro da Mangueira, è la prima stazione ferroviaria che si incontra partendo della “Stazione Centrale” di Rio de Janeiro in direzione nord della città.

“Mangueira encanta
E canta a história que o povo faz, ô, ô, ô, ô,
Vem mostrar a nação do valente sertão
De guerras e de sonhos imortais
A cada invasão, uma reação
Pra cada expedição, um brado surgia
Brilhou o sol no sertão
À luz de um novo dia
Lendas e crendices
mistérios que vêm ao luar
No Velho Chico naveguei, com meu cantar”


Mangueira incanta 
E canta la storia che il popolo fa, oh, oh, oh, oh,
Vieni a mostrare alla nazione del coraggioso Sertão
Delle guerre e dei sogni immortali
Per ogni invasione, una reazione
Per ogni spedizione, un grido si alzava
Brillò il sole nel Sertão
Alla luce di un nuovo giorno
Leggende e superstizioni
misteri che vengono alle luce della luna
Nel Vecchio Chico io ho navigato, con il mio canto

“Il coraggioso Sertão delle guerre e dei sogni immortali dove per ogni invasione o spedizioni aveva una reazione e un grido che si alzava” testimonia la fatica del bianco europeo e dello Stato legale a raggiungere questa parte dell'entroterra della regione del Nordeste. Questo popolo aveva una propria cultura e una propria legge. Faceva parte di questa popolazione il “cangaçeiro” e le sue bande, e il bandito più famoso era Lampião, capo della banda più forte, che per molto tempo aveva vissuto nel Sertão a imporre le proprie regole. Gli uomini di “cangaçeiros” erano considerati banditi per la polizia, ma visti come eroi per molte persone del popolo nordestino.

“Leggende, superstizioni e misteri che vengono alle luce della luna”: questi versi si riferiscono al sincretismo religioso e al misticismo del popolo nordestino. “Velho Chico” (Vecchio Chico) fa riferimento al grande fiume São Francisco (San Francesco) che passa nel territorio ed è molto importante per la navigazione e per l'economia locale. “Chico” in Brasile è utilizzato come diminutivo del nome “Francisco” (Francesco).

“No canto e na dança
No pecado ou na fé, vou seguir no arrasta-pé
Deixa o povo aplaudir
Ao som da sanfona
Vou descendo a ladeira
Com o trio da Mangueira
Doce Cartola, sua alma está aqui”


Nel canto e nel ballo
nel peccato o nella fede, seguirò nel “arrasta-pè” 
Lascia la gente applaudire
Al suono della fisarmonica
Sto andando giù per il pendio
Con il trio di Mangueira
Dolce Cartola, la tua anima è qui

“Nel canto e nel ballo, nel peccato e nella fede” fa riferimento, ancora una volta, alla gioia e alla religiosità del popolo nordestino
Arrasta-pé”, che significa “trascina-piede”, è il nome di una festa in cui, al suono della fisarmonica, è usanza ballare e suonare il baião, lo xaxado e il forró. Questi sono i nomi delle musiche e delle danze tipiche del Nordeste. La fisarmonica è lo strumento fondamentale per interpretare queste musiche e il suo migliore interprete è stato Luiz Gonzaga. 
Il “trio” di Mangueira ricorda il “trio elettrico”, un camion con a bordo un equipaggio fonico sul quale il cantante e i musicisti sfilano per le vie di Salvador ogni anni nel carnevale. 
Agenor de Oliveira (1908-1980), conosciuto anche come “Cartola” è stato il compositore più conosciuto della scuola di Samba di Mangueira, ed è stato anche uno dei suoi fondatori, nel 1928.

“Padim, Padre Ciço, faça chover alegria
Pra que cada gota seja o pão de cada dia
Jogo flores ao mar pra saudar Iemanjá
E na lavagem do Bonfim, eu peço axé
Terra encantada e predestinada
Tua beleza não tem fim
Brasil, no coração eu levo paz
Pau-de-arara nunca mais.”


Padrino, Padre Ciço, fai piovere la gioia
Per che ogni goccia sia il pane quotidiano
Io offro fiori al mare per salutare Iemanjá
E nel lavaggio del Bonfim, io chiedo axé
Terra incantata e predestinata
La tua bellezza non ha fine
Brasile, nel cuore prendo la pace
Pau-de-Arara non mai piú.

Nella prima parte di questa strofa abbiamo di nuovo la fede e la religiosità del nordestino
Padre Cícero Romão Batista (1844-1934) è stato un padre cattolico  diventato un leader spirituale del popolo nordestino. 
Padre Cícero veniva chiamato con affetto  “Padre Ciço” e dicevano che lui era il padrino di tutti loro (Padrinho  in portoghese e padim in dialetto nordestino). 
Ancora oggi questo popolo prega per lui quando invoca la desiderata pioggia. La pioggia è la gioia del Sertão.
In vita, Padre Cícero fu accusato di eresia e fu scomunicato dalla Chiesa Cattolica.
Nel dicembre 2015 la Chiesa Cattolica Romana si riconciliò con lui e gli restituì il titolo di padre. Per la Chiesa Cattolica Brasiliana lui è diventato Santo. 
Nel Candonblé e nella Ubanda, religioni arrivata dall'Africa e molto praticate a Bahia, Yemanjá è uno dei sette Orixás. Yemanjé è la Regina del Mare e l'offerta dei fiori è uno omaggio per lei.
Nella seconda domenica dopo la Festa dei Re, in gennaio, si celebra nella Chiesa del “Senhor do Bonfin”, a Salvador, la festa cattolica del Santissimo Sacramento o festa del “Senhor do Bonfin”. 
Tutto cominciò nel 1773 quando la “Irmandade dos devotos leigos” obbligò gli schiavi a fare il lavaggio della chiesa per la festa.
Secondo la tradizione, anche oggi, il giovedì precedente alla festa, i seguaci del Candonblé eseguono questo lavaggio con “água de cheiro” (acqua profumata). Al popolo di questa religione è concesso accedere solo però alle scale esterne all'edificio (as escadarias do Bonfin), perché la Chiesa Cattolica chiude loro  la porta e non gli permettono di entrare, non essendo cristiani. 
Il testo del brano termina con una esaltazione della bellezza di questo luogo, chiede la pace e spera di non dover viaggiare più sul Pau-de-Arara, cioè un camion aperto sul quale il nordestino veniva trasportato, costretto a lasciare la propria terra alla ricerca di una fortuna migliore.

        Testo di Marcelo Solla e Barbarella Happy