giovedì 2 novembre 2017

Trem das Onze


BrèSamba - Novembre 2018 - Magazzino Telaio

Trem das onze
(Adoniran Barbosa)

Quais, quais, quais, quais, quais, quais
Quaiscalingudum
Quaiscalingudum
Quaiscalingudum
Quais, quais, quais, quais, quais, quais,
Quaiscalingudum
Quaiscalingudum
Quaiscalingudum

Não posso ficar
Nem mais um minuto com você
Sinto muito, amor
Mas não pode ser
Moro em Jaçanã
Se eu perder esse trem
Que sai agora às onze horas
Só amanhã de manhã

E além disso, mulher
Tem outra coisa
Minha mãe não dorme
Enquanto eu não chegar

Sou filho único
Tenho minha casa pra olhar

Traduzione del testo di Adoniran Barbosa

Non posso restare 
un minuto di più con te
Mi dispiace, amore, 
ma non è possibile
Abito a Jaçanã
Se perdo questo treno
Che parte adesso alle undici 
Devo aspettare fino a domani mattina

Oltre a questo, ragazza,
C’è un altro motivo:
Mia madre non si addormenta
Finchè non torno a casa

Sono figlio unico
Devo occuparmi della mia casa.




Figlio Unico
(Versione Riccardo del Turco)

Non posso restare ancora un minuto accanto a te,
anche se il mio amor sai è solo per te,
muoio se non ci sei,
ma devo prendere il treno che mi porterà lontano tanto lontano da te

Non posso restare ancora un minuto accanto a te,
mi dispiace amor ma non posso restar,
muoio se non ci sei,
ma devo prendere il treno che mi porterà lontano e vuoi sapere perchè,

se stasera non sarò tornato a casa ci sarà qualcuno che non dormirà...
Son figlio unico la mia casa è vuota senza me!


Trem das Onze / Figlio Unico - Sara Trementini (Voce) e Marcelo Solla (Chitarra)

    Adoniran Barbosa é il nome artistico di João Rubinato. Egli naque a Valinhos (São Paulo) nel 1910. Figlio di immigrati italiani, morì nel 1982. Adoniran Barbosa è stato attore, cantante, comico, ma, soprattutto compositore. È considerato il precursore del samba paulista e, insieme al suo amico Paulo Vanzolini, uno dei migliori compositori di tutta la città di São Paulo. 
    I suoi testi, di solito, parlano del suo popolo, quello di São Paulo, della sua semplicità, e li scrive in modo ironico e con molto umorismo. Usa il linguaggio del gergo dei lavoratori urbani e dei poveri; spesso infatti, il portoghese che scrive non rispetta le corrette regole grammaticali.
    La musica di questa canzone è stata composta in 1964 e nello stesso anno vince il “Prêmio de Músicas Carnavalescas del IV Centenário di Rio de Janeiro”, diventando famosa prima nella città del Rio de Janeiro e, nell'anno successivo, con la registrazione di “Demônios da Garoa”, un grande successo ascoltato in tutto il Brasile. Oggi è uno dei samba più tradizionali del Brasile ed è stata eletta dal “Paulistano” (cittadino nato a São Paulo) come la musica simbolo che più rappresenta la città.

    Nel 1966, Riccardo del Turco registra una versione in italiano di “Figlio Unico”, senza aver mai prima conosciuto l'autore: Adoniran Barbosa. Uno amico di Adoniran al suo ritorno in Brasile dopo un viaggio in Italia, gli  racconta che la sua canzone veniva trasmessa da tutte le radio italiane e si diceva che gli autori del testo fossero Riccardo del Turco e “Giovanni Rubinato” (italianizzazione del vero nome di Adoniran: “João Rubinato). Il suo amico, Paulo Vanzolini, raccontò nel film “Acerto de Contas” che Adoniran si infuriò molto con il cantante italiano per questo affronto, anche perché, fino alla sua morte, non aveva mai ricevuto una lira dall'Italia come ricompensa dei diritti d'autore.  Una bella leggenda racconta che Adoniran in punto di morte, chiamò al suo capezzale il nipote e gli disse: “Nipote mio, impara l’italiano e corri in Italia a prendere tutti i soldi che quello stronzo mi ha rubato!”

        Testo di Marcelo Solla e Barbarella Happi