O que será (À flor da Terra)
(Chico Buarque e Francis Hime)
O que será, que será?
Que andam suspirando pelas
alcovas
Que andam sussurrando em versos
e trovas
Que andam combinando no breu
das tocas
Que anda nas cabeças anda nas
bocas
Que andam acendendo velas nos
becos
Que estão falando alto pelos
botecos
E gritam nos mercados que com
certeza
Está na natureza
Será, que será?
O que não tem certeza nem nunca
terá
O que não tem conserto nem
nunca terá
O que não tem tamanho...
O que será, que será?
Que vive nas ideias desses
amantes
Que cantam os poetas mais
delirantes
Que juram os profetas
embriagados
Que está na romaria dos
mutilados
Que está na fantasia dos
infelizes
Que está no dia a dia das
meretrizes
No plano dos bandidos dos
desvalidos
Em todos os sentidos...
Será, que será?
O que não tem decência nem
nunca terá
O que não tem censura nem nunca
terá
O que não faz sentido...
O que será, que será?
Que todos os avisos não vão
evitar
Por que todos os risos vão
desafiar
Por que todos os sinos irão
repicar
Por que todos os hinos irão
consagrar
E todos os meninos vão
desembestar
E todos os destinos irão se
encontrar
E mesmo o Padre Eterno que
nunca foi lá
Olhando aquele inferno vai
abençoar
O que não tem governo nem nunca
terá
O que não tem vergonha nem
nunca terá
O que não tem juízo...
Ah Che Sarà
(testo italiano di Ivano Fossati)
Ah, che sarà, che sarà
che vanno sospirando nelle alcove
Che vanno sussurrando in versi e strofe
Che vanno combinando in fondo al buio
Che gira nelle teste e nelle parole
Che accende candele nelle processioni
Che va parlando forte nei portoni
e grida nei mercati che con certezza
Sta nella natura nella bellezza
Quel che non ha ragione né mai ce l'avrà
quel che non ha rimedio né mai ce l'avrà
quel che non ha misura.
Ah, che sarà che sarà
che vive nell'idea di questi amanti
che cantano i poeti più deliranti
che giurano i profeti ubriacati
che sta sul cammino dei mutilati
e nella fantasia degli infelici
che sta nel dai e dai delle meretrici
nel piano derelitto dei bambini
Ah, che sarà, che sarà
quel che non ha decenza né mai ce l'avrà
quel che non ha censura né mai ce l'avrà
quel che non ha ragione.
Ah, che sarà, che sarà
che tutti i loro avvisi non potranno
evitare
che tutte le risate andranno a sfidare
che tutte le campane andranno a cantare
e tutti i figli insieme a consacrare
e tutti i figli insieme a purificare
e i nostri destini ad incontrare
perfino il Padre Eterno da così lontano
guardando quell'inferno dovrà benedire
quel che non ha governo né mai ce l'avrà
quel che non ha vergogna né mai ce l'avrà
quel che non ha giudizio.
Nessun altro
come Chico Buarque de Hollanda è stato in grado di interpretare e di creare un
collegamento tra il più alto livello culturale classico e la più genuina
semplicità popolare. Geniali sono la sua sensibilità e la sua creatività. Lui è
l’autore di un numero pazzesco di brani sempre diversi tra loro, con una
varietà infinta di argomenti e di trame.
“O que será” unisce
tre forme diverse di arte: Musica, Cinema e Letteratura. La musica fu composta
per il film “Dona Flor e i suoi due mariti” diretto dal grande regista
brasiliano Bruno Barreto. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Jorge Amado,
scrittore apprezzato e amato in tutto il mondo e da più generazioni.
Jorge Amado è
lo scrittore brasiliano più conosciuto e letto in Italia: praticamente tutti i
suoi romanzi sono stati tradotti in italiano. “Capitani della spiaggia”
(Capitães da areia, 1936); “Gabriella, garofano e cannella” (Gabriela, cravo e
canela, 1958); “La bottega dei miracoli” (Tenda dos milagres, 1969); “Vita e
miracoli di Tieta de Agreste” (Tieta do Agreste, 1977); “Tocaia grande: la
faccia oscura” (Tocaia grande. A face obscura, 1985) sono solo alcuni dei suoi
grandi romanzi più conosciuti. Il libro “Dona Flor e i suoi due mariti” (Dona
Flor e seus dois maridos, 1966) è stato tradotto in italiano da Elena Grechi.
Jorge Amado
è considerato in Brasile l’autore “regionalista” della seconda fase del
movimento letterario modernista. Il termine “regionalista” è dovuto
principalmente al fatto che Jorge Amado ambientò i suoi romanzi nella terra in
cui era nato: Bahia. Bahia è la regione del Brasile che è sempre stata una
fonte inesauribile di arte e cultura, la patria di grandi artisti brasiliani ed
inoltre una calda terra di sole e mare, con persone considerate sempre allegre
e amichevoli. La sensualità della gente di Bahia è comunemente ritratta nei libri
di Jorge Amado ed è molto presente nel libro “Dona Flor e i suoi due mariti”.
Nel 1976 vi
fu un adattamento cinematografico del romanzo diretto dal regista Bruno Barreto
e Dona Flor fu interpretata da Sônia Braga come protagonista; José Wilker nel
ruolo di Vadinho, il primo e sensuale marito di Dona Flor, e Mauro Mendonça fu
il farmacista che sposa la vedova Dona Flor dopo la morte di Vadinho. Il nuovo
marito non soddisfa del tutto la passionale moglie Dona Flor dal punto di vista
sessuale. Allora lo spirito di Vadinho, ritorna sulla terra e, mostrandosi
soltanto a lei, inizia a stuzzicarla. Finalmente Dona Flor con il ritorno di
Vadinho, seppure solo in sembianze di spirito e non in carne ed ossa, torna a
rivivere la passione.
Bruno
Barreto è un importante regista, sceneggiatore e produttore cinematografico
brasiliano. Grazie al grande successo internazionale del film “Donna Flor e i
suoi due mariti”, riesce a farne una nuova versione hollywoodiana, con il
titolo: “C'è... un fantasma tra noi due”, collaborando come sceneggiatore. Nel
1983 Bruno Barreto dirige e scrive la sceneggiatura di un altro romanzo di
Jorge Amado, “Gabriela”, con la stessa Sônia Braga come protagonista insieme a
Marcello Mastroianni.
Per scrivere
le canzoni del film “Dona Flor e i suoi due mariti”, Bruno Barreto invita i
suoi amici: Chico Buarque de Hollanda e Francis Hime. Così nasce “O que será”
con la musica di Francis Hime e i testi di Chico Buarque de Hollanda. Esistono
tre diverse versioni di “O che será”: “A flor da Terra”, “A flor da Pele” e
“Abertura”. Il brano “A flor da pele” si concentra sul rapporto amoroso e
sensuale tra Vadinho e Dona Flor, mentre la canzone finale, “A flor da terra”,
è una canzone di libertà, dal contenuto più forte e politico.
Nel 1989 il
brano “A flor da Terra” ha avuto una traduzione italiana piuttosto fedele all’originale
curata da Ivano Fossati. Il brano è contenuto nell’album “Di terra e di vento” ed
è cantato da Fiorella Mannoia che, tra le interpreti italiane, è sicuramente la
più attratta e influenzata dalla musica e dalla cultura brasiliana.
Testo di Barbarella Happi, Marcelo Solla e Sabina Samba
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