BrèSamba - Novembre 2018 - Magazzino Telaio
Trem das onze
(Adoniran
Barbosa)
Quais,
quais, quais, quais, quais, quais
Quaiscalingudum
Quaiscalingudum
Quaiscalingudum
Quais,
quais, quais, quais, quais, quais,
Quaiscalingudum
Quaiscalingudum
Quaiscalingudum
Não
posso ficar
Nem mais um minuto com você
Sinto muito, amor
Mas não pode ser
Moro em Jaçanã
Se eu perder esse trem
Que sai agora às onze horas
Só amanhã de manhã
E
além disso, mulher
Tem outra coisa
Minha mãe não dorme
Enquanto eu não chegar
Sou
filho único
Tenho minha casa pra olhar
Traduzione
del testo di Adoniran Barbosa
Non posso restare
un minuto di più con te
Mi dispiace, amore,
ma non è possibile
Abito a Jaçanã
Se perdo questo treno
Che parte adesso alle undici
Devo aspettare fino a domani mattina
Oltre a questo, ragazza,
C’è un altro motivo:
Mia madre non si addormenta
Finchè non torno a casa
Sono figlio unico
Devo occuparmi della mia casa.
Figlio
Unico
(Versione Riccardo del Turco)
Non posso restare ancora un
minuto accanto a te,
anche se il mio amor sai è solo per te,
muoio se non ci sei,
ma devo prendere il treno che mi porterà lontano tanto lontano da te
Non posso restare ancora un
minuto accanto a te,
mi dispiace amor ma non posso restar,
muoio se non ci sei,
ma devo prendere il treno che mi porterà lontano e vuoi sapere perchè,
se stasera non sarò tornato a
casa ci sarà qualcuno che non dormirà...
Son figlio unico la mia casa è vuota senza me!
Trem das Onze / Figlio Unico - Sara Trementini (Voce) e Marcelo Solla (Chitarra)
Adoniran Barbosa é il nome artistico di João Rubinato. Egli
naque a Valinhos (São Paulo) nel 1910. Figlio
di immigrati italiani, morì nel 1982. Adoniran Barbosa è stato attore, cantante, comico, ma,
soprattutto compositore. È considerato il precursore del samba paulista e, insieme
al suo amico Paulo Vanzolini, uno dei migliori compositori di tutta la città di
São Paulo.
I suoi testi, di solito, parlano del suo popolo, quello
di São Paulo, della sua semplicità, e li scrive in modo ironico e con molto
umorismo. Usa il linguaggio del gergo dei lavoratori urbani e dei
poveri; spesso infatti, il portoghese che scrive non rispetta le corrette
regole grammaticali.
La musica di questa canzone è stata composta in 1964 e
nello stesso anno vince il “Prêmio de Músicas Carnavalescas del IV Centenário
di Rio de Janeiro”, diventando famosa prima nella città del Rio de Janeiro e,
nell'anno successivo, con la registrazione di “Demônios da Garoa”, un grande
successo ascoltato in tutto il Brasile. Oggi è uno dei samba più tradizionali del Brasile ed è
stata eletta dal “Paulistano” (cittadino nato a São Paulo) come la musica
simbolo che più rappresenta la città.
Nel 1966, Riccardo del Turco registra una versione in
italiano di “Figlio Unico”, senza aver mai prima conosciuto l'autore: Adoniran
Barbosa. Uno amico di Adoniran al suo ritorno in Brasile dopo un
viaggio in Italia, gli racconta che la
sua canzone veniva trasmessa da tutte le radio italiane e si diceva che gli
autori del testo fossero Riccardo del Turco e “Giovanni Rubinato”
(italianizzazione del vero nome di Adoniran: “João Rubinato”). Il suo amico, Paulo Vanzolini, raccontò nel film “Acerto
de Contas” che Adoniran si infuriò molto con il cantante italiano per questo
affronto, anche perché, fino alla sua morte, non aveva mai ricevuto una lira
dall'Italia come ricompensa dei diritti d'autore. Una bella leggenda racconta che Adoniran in
punto di morte, chiamò al suo capezzale il nipote e gli disse: “Nipote mio,
impara l’italiano e corri in Italia a prendere tutti i soldi che quello stronzo
mi ha rubato!”
Testo di Marcelo Solla e Barbarella Happi
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